PROGRAMMA AMMINISTRATIVO
DEL CANDIDATO SINDACO
FEDERICO SBOARINA
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2017
PROGRAMMA AMMINISTRATIVO
DEL CANDIDATO SINDACO
FEDERICO SBOARINA
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2017
FRATELLI
d’ITALIA
Programma amministrativo
Sboarina Sindaco
Elezioni amministrative 2017
INDICE
INTRODUZIONE 3
1. SMART CITY 5
2. TERRITORIO 7
3. CULTURA 8
4. SANITA’ 12
5. SOCIALE 13
6. LE AZIENDE COMUNALI 18
7. SPORT E GRANDI EVENTI SPORTIVI 21
8. I GIOVANI E LA CITTA’ 24
9. PERIFERIE 26
10. LA CITTA’ SICURA 27
11. LA CITTA’ ECCELLENTE 29
12. VERONA AGRICOLA 30
INTRODUZIONE
La nostra città ha un patrimonio artistico di oltre duemila anni, un patrimonio naturalistico unico al
Mondo, ed è riconosciuta come la più importante città europea nelle produzioni agricole: vino, olio,
riso, ortofrutta ecc.
Il nostro è un programma che coinvolge tutti i Veronesi che fanno della coerenza e della dignità un
traguardo da raggiungere quotidianamente; che amano il proprio territorio perché è quello dove
cresceranno i propri figli; che vogliono una città che offra ai giovani quei momenti dove poter
concretizzare i propri sogni; che desiderano una realtà che fugga dal provincialismo economico,
sociale, culturale, politico, proiettando Verona in una dimensione maggiormente internazionale; che si
battono affinché la propria comunità possa orgogliosamente rivendicare la propria appartenenza alla
città di Verona.
Siamo persone comuni, semplici cittadini, che attraverso la voglia di un’attiva partecipazione alla vita
politica della città di Verona, forniscono il proprio contributo quotidiano volto a migliorare il presente e
preparare il futuro della città che amano, senza pensare alla mera carriera politica.
Il nostro programma è incentrato intorno ai valori della persona, della famiglia e all’etica del dovere:
gli unici che possono permettere una politica non demagogica e libera dai condizionamenti degli
interessi di parte.
La politica ha il compito di realizzare un progetto che non guardi al benessere immediato, ai
condizionamenti dei poteri forti, all’acquisizione di facile consenso elettorale, ma al futuro delle
prossime generazioni.
La situazione di Verona è particolarmente delicata e necessita di una seria riflessione sul proprio stato e
sulle prospettive future, che la devono vedere protagonista di un cambio di passo, che la pongano come
nuova frontiera di sviluppo e innovazione, per evitare una marginalità sempre più marcata su tutti i
fronti: politico, sociale, culturale, economico, infrastrutturale.
Ci proponiamo come punto di riferimento per un’area vasta di nostri concittadini, che cercano proposte
realistiche e di buon senso per la crescita di Verona e che si attendono competenza e concretezza per
realizzarle, al di là dei condizionamenti di colori e provenienze diverse.
Amiamo la nostra città. Vogliamo renderla più viva, più forte, più bella, più sicura, più SMART e a
misura di giovani, migliorando i servizi per i più anziani e per chi vive situazioni di disagio ed è in
difficoltà. Vogliamo che Verona torni ad essere crocevia di cultura e di sviluppo. Vogliamo farne una
metropoli diffusa, in grado di offrire ai propri cittadini una migliore qualità della vita sotto tutti i punti
di vista.
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Vogliamo una Verona accogliente e sicura:
• Che difenda la famiglia come nucleo fondante della nostra società;
• Che protegga le fasce deboli della popolazione: anziani, donne e bambini;
• Che produca servizi sociosanitari d’eccellenza;
• Che combatta il degrado e presidi in maniera efficace il territorio.
Vogliamo una Verona intelligente:
• Che adotti un modello di sviluppo economico sostenibile e SMART;
• Che valorizzi le eccellenze e aiuti lo sviluppo delle startup generando nuovi posti di lavoro
dando voce ai giovani;
• Che pianifichi uno sviluppo urbano che limiti il consumo di suolo e riqualifichi le aree
dismesse;
• Che offra agevolazioni alle imprese e crei servizi e reti innovative;
• Che proponga una mobilità integrata a basso impatto per il territorio;
• Che proponga stili di vita sani legati alla prevenzione e alla corretta pratica sportiva.
Vogliamo una Verona attraente:
• Che promuova le proprie bellezze artistiche e architettoniche sempre più a livello
internazionale;
• Che potenzi l’offerta culturale integrandola con il turismo economico;
• Che renda il proprio immenso patrimonio architettonico, oggi sottoutilizzato, accessibile a tutti.
Vogliamo una Verona che riporti al centro del proprio essere e delle proprie politiche, la famiglia,
quale nucleo fondamentale della nostra società. Perché il relativismo imperante, non può e non deve
farci dimenticare l’importanza che la famiglia ha avuto nella crescita della nostra società, secondo i
valori e le tradizioni proprie della cultura cristiana, che stanno alla base della crescita e dello sviluppo
dell’Occidente, ma che l’Occidente sconsideratamente, vorrebbe dimenticare.
Secondo i nostri valori di rispetto e senso della cosa pubblica, meritocrazia, trasparenza, chiarezza,
accessibilità, inclusività e solidarietà sono i principi su cui si fonda una società innovativa e sempre più
sostenibile, a livello sociale, ambientale ed economico.
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1. SMART CITY
La Smart City è la città progettata e costruita realmente per i cittadini e per la loro migliore fruibilità
dei servizi. Significa integrazione di piani dei tempi, della mobilità e dei trasporti e ambientale;
significa servizi completi.
Una città Smart è progettata in modo da creare sviluppo economico e alta qualità della vita, attraverso
l’impiego di una tecnologia integrata e l’ottimizzazione immediatezza e modernità delle risorse,
principalmente nei seguenti ambiti chiave: mobilità, comunicazione, economia, lavoro, ambiente,
amministrazione ed edilizia.
È compito quindi di un’amministrazione attenta alle esigenze dei propri cittadini, definire le linee
strategiche per progettare una Verona Smart che deve:
– fornire applicazioni e servizi a valore aggiunto per i Cittadini;
– elaborare e valorizzare i big data del territorio;
– sviluppare reti e dotazioni tecnologiche abilitanti per la costruzione di una città intelligente:
• Banda larga/ultralarga fissa (ADSL, fibra ottica);
• Banda larga e ultralarga mobile (HSPDA, LTE);
• Wi-fi urbano (hot spot pubblici e privati);
• Reti per la sicurezza (fibraottica, Wi-Fi, simulcast, PMR-Tetra);
• Infrastruttura per la scuola (LIM, PC, aule internet);
– ripensare la vivibilità della città attraverso:
• Domanda di mobilità elettrica,TPL e car/bike sharing;
• Consumi di gas, energia e acqua e produzione di rifiuti;
– accrescere il benessere della città migliorando la qualità e la fruibilità:
• Della mobilità
• Dei Musei, monumenti, ecc.
• Della Salute e servizi sociali
• Della sicurezza personale, stradale e ambientale.
Verona Smart City, verrà quindi progettata e costruita realmente per i cittadini e per la migliore
fruibilità dei servizi necessari, dove il fattore chiave è l’innovazione digitale.
Il nostro programma prevede di sviluppare i seguenti ambiti:
Trasporto urbano socialmente sostenibile
Previsione di parcheggi e/o utilizzo degli esistenti, in ingresso alla città dalle principali direttrici di
penetrazione che, collegati da una rinnovata e ripensata dislocazione delle linee di trasporto urbano,
rendano più efficace il trasporto pubblico locale.
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Progressiva diminuzione del traffico veicolare, aumentando i percorsi esclusivi per mezzi a basso
impatto.
Riduzione dell’impatto ambientale del parco urbano di trasporto pubblico, con sostituzione progressiva
dei mezzi esistenti con mezzi a ridotte emissioni.
Miglioramento degli attuali percorsi e realizzazione di nuove piste ciclabili.
Potenziamento di bike, car e scooter sharing.
Intensificazione dei controlli sulle emissioni da rumore.
Regolamentazione degli accessi dei mezzi commerciali alla ZTL.
Adozione di percorsi protetti per pedoni con zone 30 km in prossimità delle aree scolastiche e nuove
aree pedonali.
Uso sostenibile dell’Energia
Verifica energetica degli edifici pubblici per definire delle linee di priorità di’intervento per rendere
l’impatto sull’ambiente minore e, altresì, diminuirne i costi di gestione.
Interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Costruzione di edifici pubblici con i migliori standard qualitativi per la minimizzazione delle emissioni.
Installazione di pannelli fotovoltaici in aree o in superfici (es. tetti) ritenuti convenienti.
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2. TERRITORIO
Vincolo assoluto di tipo costruttivo nelle Torricelle: creazione del Parco Comunale delle Mura e delle
Torricelle al fine di impedire la proliferazione di nuove costruzioni, consentendo solo il mantenimento
delle costruzioni esistenti.
Minimizzazione o riduzione del consumo di suolo, al fine di limitare l’impatto idrogeologico ed il
consumo di suolo.
Creazione di aree verdi tampone tra aree dismesse e resto del tessuto urbano.
Studi di fattibilità per la realizzazione di parcheggi sotterranei in area vallo città di Nimes.
Progressiva diminuzione del traffico veicolare, aumentando i percorsi esclusivi per mezzi a basso
impatto.
Riduzione dell’impatto ambientale del parco urbano di trasporto pubblico, con sostituzione progressiva
dei mezzi esistenti con mezzi a emissioni ridotte.
Miglioramento degli attuali percorsi e realizzazione di nuove piste ciclabili.
Creazione Commissione Urbanistica ad hoc, con la partecipazione fattiva degli ordini professionali, per
la valutazione dello sviluppo delle regole urbanistiche vigenti ed ampliamento delle stesse in modo che
vengano incentivate le iniziative ecosostenibili e ad alta efficienza energetica.
Programmazione antisismica
Alcune di queste attività possono essere realizzate a costo davvero basso, inoltre, rappresentano
un’occasione occasione per redigere un piano di interventi – organico, articolato e diversificato – di
messa in sicurezza sismica che risponda ad una seria programmazione in un settore cruciale della
nostra vita quotidiana, ricordando che si tratta di interventi che escono dal patto di stabilità.
Central park
Noi crediamo che la realizzazione di un grande parco urbano nell’area dell’ex scalo merci sia, da una
parte un legittimo riconoscimento agli abitanti della zona sud di Verona e dall’altra una grande
occasione per creare un grande polmone verde a “quattro passi” dall’Arena.
Piano sostegno prima casa
Riteniamo che sia possibile attuare una politica di sostegno alla casa, che richiami in qualche modo la
Legge INA, la quale si può concretizzare nella messa a disposizione di terreni pubblici dati in
concessione (novantanovennale) per la realizzazione di case con finanziamento privato e cessione alle
famiglie a riscatto, sia con vendita vincolata, sia in locazione, che in locazione con vendita (rent o buy).
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3.CULTURA
Agenzia sviluppo
Un’Agenzia per lo sviluppo culturale e turistico che gestisca in maniera unitaria e trasparente le risorse
delle società partecipate in funzione di una proposizione efficace del “brand Verona” in Italia e,
soprattutto a livello internazionale e che operi come convogliatore di risorse sulla città e sul territorio
provinciale attraverso un’incisiva azione di fund raising.
Fondazione Arena
La questione della Fondazione rappresenta un capitolo particolarmente rilevante all’interno della
proposta culturale. Non siamo contrari alla partecipazione del privato, ma siamo anche convinti che la
missione della pubblica amministrazione sia quella di mantenerne il controllo, ridisegnandone
l’organizzazione che deve sicuramente provvedere alla sostituzione dell’attuale management con
professionisti competenti.
La vera sfida della Fondazione per i prossimi anni è quella di essere la punta di diamante di quella
offerta globale di cui abbiamo parlato, aumentando la qualità degli spettacoli, perché alzando l’asticella
delle qualità della proposta possono aumentare gli investitori, il numero di spettatori, mettendo così in
moto un circuito virtuoso.
Non possiamo esimerci dal fare alcune riflessioni sulla situazione attuale che ci vede fortemente critici
nei confronti della gestione uscente, così come di quella commissariale.
La recente storia della Fondazione rappresenta infatti una triste vicenda di declino e depauperamento
culturale, prima ancora che economico, di uno dei più prestigiosi beni della città.
Una pluriennale gestione quanto meno deficitaria, ha posto le premesse di una liquidazione della
Fondazione, lasciando intendere che i problemi principali fossero da imputare quasi esclusivamente ai
costi del personale. La ragionieristica tesi ha portato ad alcuni risultati certificati: la sospensione
dell’intera attività produttiva della Fondazione, con conseguente chiusura collettiva della stessa, per un
periodo di 52 giorni lavorativi per ciascun anno, a decorrere dal 1° ottobre 2016 fino al 31 dicembre
2018; la soppressione del Corpo di Ballo e la corsa a pensionare tutto quanto sia possibile.
Nulla invece si trova sulle iniziative per invertire una tendenza negativa che paga un progressivo
abbassamento della qualità degli spettacoli e una non promozione del sistema Arena di Verona,
imputabile ad un management che lo stesso commissario Fuortes ha definito: “inadeguato” nella sua
relazione al bilancio 2015 della Fondazione.
È ora di aprire a nuove idee, nuovi progetti, nuove e diverse competenze e capacità con un vero piano
di rilancio per il bene della città, evitando di sprecare denaro pubblico con iniziative fallimentari come
ad esempio AMO.
Tassa di soggiorno
Senza voler paragonare Verona a Roma, Milano o Venezia (rispettivamente 123, 62 e 27 milioni di
entrate), confrontiamo la nostra città con Firenze che incassa dalla tassa di soggiorno 26 milioni
rispetto ai 2,2 di Verona, che viene battuta anche da Napoli a 4,5 e Rimini addirittura con 7. La prima
cosa che balza agli occhi è che Verona non ha le risorse da destinare al turismo come le altre città
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competitor. Forse ciò è dovuto alla tassa più bassa rispetto alle altre, ma più probabilmente ad una
minore presenza di soggiorni (noi abbiamo più un turismo modi e fuggi, che un turismo di
destinazione, con tutte le problematiche del caso).
Vanno destinati i proventi della tassa di soggiorno per gli investimenti necessari perché Verona diventi
un polo di attrazione in competizione con le grandi capitali europee per qualità e varietà delle
produzioni in un contesto architettonico unico.
Le risorse derivanti da questa tassa, devono essere utilizzate per creare quel circolo virtuoso in grado di
mettere in moto l’occupazione attraverso investimenti nelle opere infrastrutturali. Quella di soggiorno
deve essere una tassa di scopo, nel senso stringente del termine, che deve essere finalizzata al
miglioramento della qualità dei servizi, al finanziamento della Fondazione Arena e della citata “cabina
di regia” per la promozione e lo sviluppo del “brand Verona”, affinché le risorse aumentino e vengano
razionalizzate senza disperdersi in modo disorganico.
Arsenale
Il Comune deve procedere rapidamente ad un intervento che blocchi il progressivo deterioramento
della struttura e contemporaneamente riaprire una riflessione sull’opportunità di assumersi l’onere di
una gestione diretta anche del futuro dell’Arsenale, piuttosto che riconsiderare termini e condizioni di
una nuova ipotesi di project financing.
In tal caso si può prevedere, in piena condivisione con il territorio e la cittadinanza, in relazione ai
contenuti da inserire, il coinvolgimento degli ordini professionali per realizzare una progettazione in
grado di accedere a finanziamenti europei e statali.
Cultura come riaggregazione e Verona come un centro di formazione e di produzione per l’Arte
Iniziative per la cultura
Il nostro percorso culturale ci avvicina ad una fase propositiva che guarda a Verona, ai suoi cittadini,
alla sua bellezza e all’enorme potenziale umano ed economico che si può sviluppare, arricchendo di
contenuti l’offerta turistico culturale di Verona.
Abbiamo tanto, abbiamo di tutto: siamo la prima regione turistica italiana, tra le prime provincie in
assoluto per visitatori, la nostra è città d’arte, il nostro territorio è immensamente vario e offre di tutto,
ma abbiamo un’offerta turistico culturale davvero poco attraente.
Poco o nulla è coordinato, gestito, promosso, curato in funzione del “brand Verona”, che non si deve
fermare al cartello di confine del comune.
Verona ha un tessuto culturale ricco e diffuso. Valorizzare questo tessuto significa rendere la città più
viva, aperta e coesa, rafforzare le eccellenze e innescare dinamiche di crescita virtuosa. Per questo è
necessario che tutta la comunità riscopra il valore della progettazione e del lavoro in sinergia. Cultura
deve essere per noi sinonimo di futuro, di sviluppo, di libertà e di crescita economica.
Le politiche culturali vanno pensate come parte integrante di una strategia complessiva, nell’ottica di
un sistema di governance a rete che coinvolga tutto il tessuto sociale: dai vari livelli
dell’amministrazione, alle Università, fino alle associazioni di cittadini, passando attraverso le
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associazioni di categoria e le imprese private, per una condivisione allargata e quanto più corale delle
iniziative da perseguire, anche e soprattutto in chiave culturale, con l’intento di aggiungere al
patrimonio artistico giunto fino a noi anche importanti opere contemporanee.
Fondamentale è la creazione di una cabina di regia, che promuova in modo coordinato gli eventi, le
manifestazioni, le bellezze del territorio, che svolga una funzione sinergica di marketing territoriale,
superando tutte le barriere e i provincialismi, esportando in modo univoco e coordinato il “brand
Verona”.
Oggi a Verona non esiste un vero e proprio Teatro Comunale destinato alla prosa e vi è, quindi, la
necessità di realizzare o recuperare, un edificio teatrale, che possa ospitare importanti eventi.
Una struttura di proprietà esclusiva del Comune, permette anche la creazione di compagnie stabili di
artisti professionisti che metteranno in scena spettacoli che potranno essere esportati in provincia e in
ogni parte d’Italia.
Una struttura Comunale per la programmazione invernale e un utilizzo maggiore del Teatro Romano e
del Cortile Mercato Vecchio per il periodo estivo, rappresenteranno tre punti di interesse fondamentale
per gli spettacoli a Verona, il compito di coordinare cartelloni e produzioni dei quali sarà in capo al
Comune.
La realizzazione di una struttura Comunale diventa possibile anche nel momento in cui si creano delle
sinergie con imprenditori locali e grandi aziende.
I costi di realizzazione si possono, poi, abbattere attraverso la gestione diretta, da parte del Comune,
delle rassegne degli spettacoli e, come abbiamo già accennato, dalla produzione autonoma di spettacoli
da rappresentare in città e da esportare in altri luoghi della provincia e del territorio italiano.
L’utilizzo della struttura Comunale sarà poi vario e potranno essere ospitati congressi e altre
manifestazioni di carattere culturale.
Verona, poi, non possiede un auditorium destinato esclusivamente alla musica: un edificio in grado di
poter ospitare concerti di qualsiasi genere musicale.
Si tratta di un’opera molto impegnativa e ambiziosa, ma necessaria per valorizzare la musica nella
nostra città.
Verona Palcoscenico Diffuso
Inoltre è prioritaria la ristrutturazione di spazi all’interno di edifici di proprietà del Comune da destinare
a sale teatrali di piccole dimensioni, sale prove per musica, circoli culturali, sedi per associazioni
culturali ecc. E’ fondamentale offrire ai cittadini dei luoghi d’incontro, in cui poter svolgere attività
culturali, a basso costo d’affitto. Il recupero di edifici in disuso e la conversione di edifici già esistenti
per fini artistici è una priorità che permette di andare incontro, soprattutto, alle esigenze di molti
giovani, che vorrebbero esercitare attività artistiche, ma vengono demotivati per mancanza di spazi e
perché non hanno le possibilità economiche per realizzare i propri progetti.
Teatro a cielo aperto
Dall’inizio della primavera alla fine dell’estate, Verona si trasformerà in un teatro a cielo aperto
attraverso una serie di spettacoli rappresentati, ogni giorno e in determinate fasce orarie, in tutta la città.
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Fondamentali sono le iniziative che da molti anni le compagnie amatoriali di teatro della nostra città
mettono, con il sostegno del Comune, a disposizione dei turisti e dei cittadini.
Il coordinamento e la regia di tutti questi eventi diventerà fondamentale, perché permetterà ad una
persona che desidera visitare la città, di assistere a tutti gli spettacoli proposti. Uno degli obiettivi che si
vogliono raggiungere con questa iniziativa consiste, appunto, nel far sì che il turismo a Verona non sia
più “mordi e fuggi”, ma che un visitatore, attirato, oltre che dalla bellezza e l’interesse per i monumenti
artistici, anche dalla programmazione degli spettacoli che gli vengono offerti gratuitamente, rimanga
più tempo sul suolo veronese e decida, pertanto, di far diventare Verona il proprio “campo base”.
Incentivi per gli esercenti
Verranno offerti incentivi economici a ristoranti, bar, che programmeranno nei loro locali almeno una
rassegna all’anno di musica o di altre attività artistiche.
Un incentivo, pertanto, che possa contribuire a superare lo scoglio dei pagamenti degli artisti (che
devono assolutamente esibirsi in regola), della SIAE e dei costi pubblicitari, permetterà ai titolari delle
suddette attività, di offrire ai cittadini veronesi e ai turisti, momenti di intrattenimento che, sommati alle
iniziative del Teatro a cielo aperto, contribuiranno a rendere ancora più ospitale e particolarmente ricca
di eventi, la città, nel pieno rispetto dei residenti.
Vanno rafforzati i rapporti con la Biblioteca Capitolare, scrigno di tesori letterari straordinari, con il
Conservatorio e con l’Accademia di Belle Arti i cui allievi possono essere forza attiva sia per il festival
areniano che per altre iniziative cittadine. Oltre alle mostre d’arte coordinate fra di loro in modo da
offrire durante tutto l’anno nuovi motivi per visitare Verona, particolare riguardo dovremmo riservare
ad eventi storici e di consolidato successo per la città quali il Carnevale, Il Tocatì e Infinitamente.
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4. SANITA’
Dobbiamo puntare su un sistema deputato alla prevenzione, alla lotta alle diseguaglianze, alla
integrazione socio-sanitaria, alla cooperazione per garantire il benessere della popolazione.
Dobbiamo quindi proporre tematiche che pensino al futuro dei cittadini ed ai loro bisogni di salute,
promuovendo interventi mirati alla riduzione dell’insorgenza delle malattie: dalla lotta all’obesità, al
fumo, all’alcool, alle misure per migliorare la salute nei luoghi di lavoro e di contrasto alla
disoccupazione (causa di disagio mentale e di malattie).
Riorganizzare e potenziare le cure primarie con la creazione di un nuovo modello organizzativo:
strutture territoriali dove lavorano in gruppo i medici di famiglia, h 24, allargando gli ambulatori ad
altri professionisti, anche dell’ospedale in modo sinergico, specialisti di varie branche (pediatri,
geriatri, psichiatri ecc.), infermieri, psicologi, operatori sociali.
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5. SOCIALE
Lavoro
Il lavoro spesso è l’elemento determinante del successo o dell’insuccesso di una persona, le persone
che oggi si rivolgono ai Servizi Sociali quasi mai cercano assistenza, intesa come contributo
economico, ma una soluzione che li possa far riacquisire la propria dignità.
Valorizzare in questo campo l’esperienza delle cooperative sociali, che erroneamente vengono
considerate poli assistenziali con scarsa capacità manageriale, deve essere al centro di un piano di
azione che debba vedere come obbiettivo finale il reinserimento sociale della persona. Sul nostro
territorio esistono esperienze importanti, ma che poco hanno ricevuto in termini di collaborazione dalle
istituzioni. Un’amministrazione pubblica deve invece creare reti territoriali con opportunità d’impiego
utili e necessarie all’andamento della cosa pubblica, instaurando un modus operandi che preveda un
continuo contatto fra il mondo delle imprese e del cooperativismo, in maniera tale da creare una
sinergia in grado di divenire utile in maniera bi laterale e trasformando costi sociali in produttività,
formazione e ricollocazione lavorativa.
Contributi economi
Oggi i contributi economici vengono elargiti direttamente in denaro alle persone in difficoltà, che non
sempre sono in grado di gestire in maniera corretta l’utilizzo di tali somme. Anzi, molto spesso ne
fanno un uso improprio (alcolici, giochi, acquisti futili, droghe ecc.) con una limitatissima o nulla
possibilità di controllo dell’ente erogatore. Questo sistema si può cambiare con l’introduzione di ticket
che permettono l’acquisto di solo alcune specifiche categorie merceologiche, rendendone di fatto
impossibile l’uso improprio.
Il ticket è uno strumento innovativo per facilitare la fruizione di servizi e l’acquisto di beni di prima
necessità presso una vasta rete di erogatori accreditati e punti convenzionati che spaziano da alimentari,
farmacie, cartolerie, ecc. Il servizio ticket è un titolo di legittimazione elettronico non discriminante e
di facile utilizzo, che rispetta la dignità del beneficiario e ne aiuta l’inclusione sociale; inoltre elimina
l’erogazione diretta in denaro.
Riepilogando i ticket garantiscono l’ente sotto i seguenti profili
• sicurezza che i fondi stanziati vengano correttamente utilizzati;
• semplicità nell’utilizzo e nell’erogazione dei servizi;
• tranquillità di poter sospendere l’erogazione del servizio in qualsiasi momento, prevenendo i
rischi data da un’eventuale furto o smarrimento.
Per il beneficiario i vantaggi consistono in:
• immediatezza, semplicità e facilità nell’uso della carta elettronica;
• benefici di un’alimentazione costante, corretta, sana ed equilibrata;
• rispetto per la dignità della persona e delle situazioni più difficili, grazie al completo anonimato
della carta;
• ampia scelta dei servizi e dei punti convenzionati.
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Marginalità
Reinserimento sociale, non cronicari o dipendenza dalle strutture. Agevolazione e collaborazione ai
progetti che mirano al recupero della persona. Centri diurni per i senza fissa dimora, per poter fare
formazione ed avvio al lavoro: nessun essere umano deve essere considerato perso. Uscire dalla logica
della gratuità per far riacquisire la consapevolezza del fare nelle persone. Creazione di rifugi strutturati
per la distribuzione dei pasti in zone decentrate e che offrano garanzie di sicurezza sia per gli utenti,
che per gli operatori. Stipula di un patto progettuale costruito sulla persona, con l’obbiettivo del
reinserimento. Creazioni di posti letto, a basso prezzo per facilitare l’uscita dalle strutture. Creazione di
borse lavoro vere, con compensi che permettono all’utente di vivere.
Pronto soccorso sociale h24, 7 giorni su 7, in collaborazione con le realtà del territorio per offrire in
qualsiasi momento un intervento atto ad iniziare la presa in carico da parte degli enti preposti.
Valorizzazione dell’auto aiuto per il supporto alle fragilità.
Anziani
Politiche attive a favore degli anziani, dando loro un ruolo consultivo e di progettazione dei servizi.
L’andamento demografico degli ultimi anni ci impone una riflessione nei confronti di una società che
fatica a ringiovanirsi, ma che pone l’attenzione su una popolazione anziana in aumento e
fortunatamente in buona salute. La creazione di nuovi spazi di socializzazione che investano sul
rapporto intergenerazionale, i nostri figli non hanno solo bisogno di nonni babysitter, ma di riferimenti
certi che sappiano infondere i principi di identità e di appartenenza alla nostra comunità.
Favorire gli spostamenti degli anziani tramite una card d’argento gratuita che permetta loro di viaggiare
senza problemi negli orari cosiddetti di morbida. La mobilità agevola la socializzazione, previene la
solitudine, ma soprattutto consente libertà agli anziani.
Investire con specifici finanziamenti nel turismo sociale, dando così la possibilità a tutti di avvicinarsi a
questa forma di socializzazione e non solo ai pochi che possono permettersi un’alta quota di
compartecipazione: investire nel tempo libero degli anziani significa riduzione dei costi sociali derivati
dal senso di abbandono che loro vivono.
Per quanto riguarda le politiche di servizio agli anziani un pensiero di riguardo alla domiciliarità e
revisione del ruolo delle case di riposo in una visione futura di centro servizi territoriale che interviene
ed agisce presso l’abitazione dell’anziano sfruttando le innumerevoli novità tecnologiche che
consentono un continuo monitoraggio della persona anziana. È un dovere uscire dalla logica del
ricovero. L’opportunità dei pasti a domicilio è un servizio che non solo va continuato ma va
incentivato, creando anche luoghi dove gli anziani possano pranzare insieme indipendentemente dal
reddito, l’emissione di buoni specifici eliminerebbe la distinzione fra chi può pagare e chi no, ma
consentirebbe di monitorare in una fase della vita delicata, lo stato di nutrizione e di idratazione dei
nostri anziani che molte volte rinunciano a un pasto pur di mantenere la propria dignità.
“Over 60 breakfast” potrebbe essere il nome di questa iniziativa che potrebbe divenire nel tempo anche
un’attività che potrebbe dare lavoro a molte persone. Gli anziani abbattono le barriere tra il ricco e il
povero hanno bisogno di stare insieme, esempio lampante i pranzi di Natale e Pasqua alla Gran Guardia
che un tempo si organizzavano, dove ai tavoli vi è la rappresentanza di tutti i ceti sociali.
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Un ragionamento a parte va fatto per quanto riguarda le problematiche associate alle demenze senili,
potenziando un grande progetto di Verona: “Il progetto Alzheimer”. In questo settore Verona fa da
scuola a tante altre realtà italiane, ma abbisogna ancora di ulteriori spinte nei confronti del governo
regionale e nazionale che forse non hanno compreso appieno il dramma delle famiglie che si trovano
nella situazione di avere un proprio caro colpito da questa malattia. Quindi più centri diurni, ma
soprattutto posti di sollievo per incentivare la domiciliarità e consentendo alle famiglie di poter contare
in un servizio per loro rigenerante.
Particolare attenzione alle nuove povertà, con supporto dei servizi non solo economico, ma di
accompagnamento nel risolvere i problemi quotidiani di persone che fino a poco tempo fa venivano
considerati a tutti gli effetti ceto medio.
Minori
Questo è un capitolo al quale dovremmo dedicare centinaia di pagine, per la sua delicatezza e per dire
quanto significhi come investimento per una società migliore, capace di affrontare le sfide del futuro
con la tranquillità di aver agito nei confronti dei nostri figli in maniera attenta, non lasciandoli mai soli,
predisponendo ed agevolando tutti gli interventi atti a donare loro una famiglia.
L’affido familiare come primo strumento di tutela del minore, per la sua crescita ed il suo equilibrio
affettivo, istituzione temporanea che vede come obbiettivo principale il ritorno del minore in famiglia.
Creazione di un movimento di opinione e pressione, oltre alle associazioni già impegnate
nell’adozione, per sensibilizzare gli organi competenti ad agevolare e sveltire una pratica che oggi per
le coppie è scoraggiante. Comunità diurne e centri aperti che offrano la possibilità ai ragazzi di vivere il
loro tempo libero e di studio in maniera costruttiva, affiancati da figure professionali che sappiano
indirizzarli in un corretto cammino di crescita.
Da sempre i parroci hanno monitorato le necessità del territorio che afferisce alle loro parrocchie. Ci
sono degli esempi nella nostra Città che vanno valorizzati e sostenuti anche economicamente ed estesi
a tutte le parrocchie. Si rivolgono ai minori dai 5 ai 18 anni che, terminate le ore di studio, possono
trovare negli spazi messi a disposizione delle parrocchie la possibilità di giocare e studiare in un
ambiente sano e protetto, controllato da pensionati con la voglia di trasmettere il loro sapere, volontari
qualificati, insegnanti di materie sportive che si prenderanno cura di loro nelle ore post-scolastiche
aiutando così le famiglie di genitori che lavorano.
Tutto ciò non aiuta solo i minori ma anche le famiglie, che, prese da una crisi economica potente e
cieca, vedono sempre più a rischio la capacità genitoriali di molti, fagocitati nella lotta per la
sopravvivenza. I nostri ragazzi hanno bisogno di crescere nel tempo giusto, divenire adulti troppo in
fretta non significa molto spesso acquisizione di una maturità di giudizio, il saper discernere il giusto
dallo sbagliato.
Strutture mamma e bambino con una forte motivazione di accompagnamento alla maternità: spesso un
numero rilevante di aborti avviene per la totale solitudine delle donne, per l’ignoranza di una serie di
servizi ad esse dedicati. Spazi dedicati al confronto, all’apprendimento dell’essere madri.
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Coinvolgimento degli anziani nei percorsi educativi dei ragazzi, perché è nostra convinzione che ne
possano trarre benefici inaspettati. Il sapere da dove si viene, ma soprattutto come ci si è arrivati,
stimola nei più giovani la curiosità ma anche quel sano spirito competitivo di voler far meglio.
Famiglia
Questo è un tema assai delicato per quelle che sono state le mille evoluzioni di una società che ha perso
il vero senso delle responsabilità. Famiglia per noi è quella fra un uomo e una donna: altre non ve ne
sono. L’ipocrisia di questi anni, un movimento politico culturale partito dal ‘68 ha fatto di tutto per
snaturare il ruolo centrale della famiglia, provocando danni irreparabili che sono sotto gli occhi di tutti.
Oggi mettere su famiglia è complicato, costoso, non sempre ben ponderato; si fanno figli e alle prime
rinunce molti scappano.
Politiche quindi di sostegno alla formazione della famiglia, spazi ad esse dedicati con flessibilità di
orari dove il genitore può contribuire a far funzionare con il proprio tempo libero, riscoperta dello stare
insieme, della comunicazione, riappropriazione dei ruoli genitoriali attraverso la creazione di percorsi
offerti dalle istituzioni.
Non parliamo di quoziente familiare non perché nel principio non lo condividiamo, ma non vogliamo
aggiungerci ai tanti che lo hanno promesso sapendo fin dall’inizio che per mancanza di risorse era
irrealizzabile. Allora che fare? Una politica di piccoli passi come far pagare meno l’acqua e il gas a chi
ha tanti figli; forme di maggiore sgravio fiscale per le spese che le famiglie sostengono per la crescita
dei propri figli (sport, cure dentistiche, ecc). Agevolare e supportare tutte quelle iniziative che tendono
a coinvolgere le famiglie in toto, pensiamo a spazi di condivisione per cucinare all’aperto e far giocare i
propri figli. Visite animate alle bellezze storico culturali della città dove le famiglie potrebbero
diventare protagoniste delle animazioni, restituire il tempo alle donne tramite l’agevolazione e la
sensibilizzazione delle categorie nei confronti del telelavoro e dello smart working; il Comune potrebbe
sicuramente incrementare queste tipologie di contratto. Utilizzo della mediazione famigliare per cercare
di risolvere sul nascere situazioni di conflittualità che potrebbero sfociare in traumatiche separazioni.
La famiglia è come un piccolo Stato nello Stato, con le sue regole, i suoi doveri e diritti e le sue
responsabilità.
Evidentemente perché la famiglia possa adempiere alla sua missione sarà necessario mettere in atto
alcune azioni di sostegno “etico-valoriale”
• politiche a sostegno della famiglia naturale, sia dal punto di vista amministrativo e fiscale, che
dal punto di vista valoriale e antropologico, con particolare attenzione alle famiglie numerose e
a quelle che si prendono cura di anziani e disabili;
• politiche di sostegno alla formazione di nuove famiglie e all’impegno dei giovani nella
responsabilità del matrimonio;
• politiche demografiche volte a premiare e a sostenere la natalità, e ad armonizzare i tempi della
famiglia e del lavoro;
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• politiche di tutela della vita dal concepimento alla morte naturale, come previsto dall’art. 2 dello
statuto comunale; iniziative per ridurre il numero di aborti attraverso l’informazione sulle
possibili alternative all’IVG (adozione in anonimato, aiuti economici col progetto Gemma,
assistenza di operatori sociali per la ricerca di un lavoro, eccetera);
• contrasto alla diffusione delle teorie del gender nelle scuole, attraverso proposte educative,
sviluppate in collaborazione con le associazioni di famiglie e finalizzate a promuovere il
rispetto della dignità maschile e femminile senza appiattire le naturali e preziose diversità;
• ritiro dalle biblioteche e dalle scuole comunali o convenzionate (nidi compresi) dei libri e delle
pubblicazioni, che promuovono l’equiparazione della famiglia naturale alle unioni di persone
dello stesso sesso; interruzione di iniziative che promuovono anche indirettamente questo stesso
obiettivo;
• impegno a respingere ogni iniziativa (delibere, mozioni, ordini del giorno, raccolta firme, gay
pride, ecc.) in contrasto con i valori della vita, della famiglia naturale o del primario diritto dei
genitori di educare i figli secondo i propri principi morali e religiosi;
• creazione di fondi di garanzia a favore degli istituti erogatori di finanziamento affinché anche i
lavoratori a tempo determinato possano formare la loro famiglia, e possano trovare casa;
• rafforzamento della collaborazione e del sostegno alle scuole paritarie.
La famiglia è un insieme di persone e di cuori, di energie pensanti ed agenti, di amore e di spiritualità,
che sono il motore della vita. Spetta a noi fornirle della giusta benzina.
Rappresentano una voce rilevante nell’economia cittadina e non solo e sono state utilizzate come
finanziatrici del Comune al fine di consentire al socio unico (o di maggioranza relativa) una fonte
rilevante di entrate garantite.
Sarà pur vero che questo ha comportato un equilibrio di bilancio per l’ente altrimenti difficilmente
conseguibile a fronte di una riduzione costante dei trasferimenti e delle entrate tributarie. È altrettanto
vero però, che questa attività ha indebolito notevolmente le singole aziende, privandole di consistenti
capitali che ne avrebbero potuto rafforzare la capacità di investimento o di ridurne l’esposizione.
Pare quanto mai urgente procedere su due fronti: quello della razionalizzazione delle spese del Comune
e quello del consolidamento dei bilanci aziendali al fine di trovare un nuovo punto di equilibrio che
porti maggiore effetti sul fronte delle tariffe (e quindi a favore dei cittadini e delle imprese) e trasferisca
una quota minima di utili al comune.
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6. LE AZIENDE COMUNALI
Agsm e Amia
Occorre procedere rapidamente alla strutturazione della holding multiservizi cittadina per ciò che
riguarda energia e rifiuti (AGSM e AMIA) definendone anche il percorso futuro, sia in ragione di
eventuali aggregazioni, che di una eventuale quotazione in borsa.
I maggiori competitori sono infatti appartenenti a società quotate che hanno effettuato numerose
aggregazioni di municipalizzate locali, creando gruppi di notevoli dimensioni. AGSM si pone come
medio grande società non quotata che, se rimarrà isolata, rischia di perdere progressivamente quote di
mercato. Il primo banco di prova sarà quello relativo alla gara per la distribuzione del gas nell’ambito
Verona 1, la cui conquista è decisiva per la sopravvivenza del gruppo.
È necessario poi procedere ad una chiara riorganizzazione sia in ordine agli organi di indirizzo che in
relazione alle piante organiche. Ne deve conseguire, come minimo, la riduzione del numero dei
componenti dei Consigli di Amministrazione, ad eccezione della capogruppo, ad un numero massimo
di tre, quando non sia opportuno sostituirli con un amministratore unico.
È altresì doveroso sottoporre ad una scrupolosa valutazione il management sia sotto il profilo
quantitativo che qualitativo, verificandone anche l’adeguatezza delle retribuzioni in ragione delle reali
condizioni societarie e del mercato.
Agec
Va trasformata in Spa e inserita nella Holding multiservizi AGSM.
Dovrà mantenere come attività esclusiva solamente quella di gestione del patrimonio immobiliare e
delle farmacie. Il management sarà rafforzato attraverso procedure selettive e rinnovato al vertice.
Ente Fiera
La Fiera di Verona rappresenta un indiscutibile volano di ricchezza e una vetrina internazionale di
primo livello per la città. Su di essa si fonda un turismo commerciale con impatto economico assai
rilevante, che genera un indotto muti milionario e apre Verona ad una dimensione mondiale sia per il
merito delle esposizioni, che per l’opportunità di promozione del sistema del made in Verona e del
territorio.
Veronafiere ha finalmente imboccato con decisione la strada della trasformazione in spa che è il
preludio all’ingresso di nuovi partner privati, che possono garantire una nuova frontiera di sviluppo e di
rafforzamento.
Tramontata da tempo la possibilità di trasferire la collocazione del quartiere fieristico (ampliato e
modernizzato) in una zona esterna alla città e facilmente raggiungibile da aeroporto, autostrada e
tangenziali, la Fiera di Verona è stata vittima negli ultimi anni di scelte urbanistiche scellerate che – a
fronte di una disponibilità di aree contigue per poter ampliare naturalmente sia le aree espositive, che
quelle da destinare a servizi, in modo da creare un indiscutibile vantaggio sia in termini di fruibilità per
operatori e visitatori, che di minore impatto sui flussi di traffico cittadini nell’area di Verona sud e del
quartiere di Santa Lucia – hanno visto invece accrescere il numero di attrattori di nuovo traffico e ne
hanno ridotto le possibilità di espansione naturale.
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La costruzione di un ipermercato praticamente di fronte alla Fiera e di nuove aree commerciali negli ex
Magazzini Generali, al netto dei nuovi centri commerciali che si stanno realizzando sempre sul
medesimo asse di penetrazione della città, rappresentano un vero e proprio suicidio, che corre il rischio
di compromettere i necessari investimenti per lo sviluppo di una realtà essenziale per la città.
Occorre invece che l’Amministrazione torni a sostenere in maniera equilibrata, ma decisa, il
consolidamento della nuova società perché possa puntare ad ampliare il ruolo di leadership fieristica
nazionale e internazionale, consentendole di mantenere in loco i marchi più prestigiosi (Vinitaly in
primis) e di accrescere il portafoglio delle manifestazioni di primo livello.
Amt
Va trasformata in agenzia per la mobilità con la funzione di stazione appaltante per le attività connesse
alla realizzazione del nuovo mezzo di trasporto di massa filobus e di gestione parcheggi e superfici a
pagamento per la sosta.
Atv
La società che deve organizzare e gestire il Trasporto Pubblico Locale deve:
• proseguire ed accelerare il rinnovo del parco mezzi con l’acquisto di mezzi elettrici e a basse
emissioni;
• provvedere all’installazione di casse automatiche per la vendita di biglietti alle fermate distanti
da tabaccherie o punti vendita;
• garantire la disponibilità di biglietti a costo non maggiorato da acquistare direttamente sul
mezzo;
• potenziare e rendere strutturale il controllo dei titoli di viaggio;
• inserire telecamere sui mezzi a fini della sicurezza anche del personale;
• provvedere a garantire titoli di viaggio gratuiti per gli over 65 nelle ore di morbida.
Veronamercato
Il Comune , socio di maggioranza in quanto possessore del 72% delle azioni della società, dovrà
intervenire per limitare l’uscita dal mercato degli operatori che si sono ridotti in poco più di 10 anni da
85 a 50. Dovrà inoltre intervenire per ridurre il numero degli appartenenti al Consiglio di
Amministrazione per controllare la congruenza degli stipendi del personale, e la scelta di nuove
strategie da parte dell’azienda per un rilancio della sua funzione nella più importante città agricola
d’Europa.
Infrastrutture
È necessario completare rapidamente il tracciato dell’AV/AC e accelerare, anche con un’adeguata
iniziativa di sinergia politica e territoriale, la galleria del Brennero.
Per evitare di cadere in una pericolosa marginalità, è necessario completare rapidamente il tracciato
dell’AV/AC e accelerare, anche con un’adeguata iniziativa di sinergia politica e territoriale, la galleria
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del Brennero, la variante alla statale 12, il completamento della 434 e collegamento della SP6 con le
tangenziali.
Rimaniamo convinti che il progetto di completamento delle tangenziali sia un aspetto da valutare
positivamente in termini di decongestionamento della città dal traffico di attraversamento.
In questo contesto si inserisce anche una doverosa considerazione in ordine alla questione del traforo
delle Torricelle.
Non siamo mai stati aprioristicamente contrari a questa ipotesi, solamente i modi (soluzione progettuale
a una o due canne) e i tempi (crisi che ha comportato riduzioni dei flussi di traffico e conseguenti
sostanziali problemi di tenuta del business plan per i promotori del progetto) rendono oggi difficilmente
attuabile l’operazione.
Vale oggi rivedere la questione a fronte di oggettivi elementi, che portino a valutare un nuovo progetto
sostenibile e a minore impatto, attraverso un nuovo concorso di progettazione con il coinvolgimento di
privati.
È necessario creare un sistema di metropolitana leggera extraurbana, che preveda il collegamento
diretto dell’aeroporto con la Fiera e i parcheggi scambiatori di Verona sud; occorre rivedere in maniera
sensibile il sistema di trasporto pubblico locale coinvolgendo anche le amministrazioni dei comuni
confinanti, potenziando il sistema dei parcheggi scambiatori e costruendo un reticolo efficiente di linee,
da e per questi, collegate con il centro storico e con le aree di maggiore interesse (poli scolastici e aree
ad alta densità di uffici e commerciali). La messa in funzione del filobus, la revisione dei percorsi con
l’aumento di corsie preferenziali ad uso esclusivo e il potenziamento del parco mezzi con veicoli
elettrici e a basso inquinamento potranno fare di Verona una città ecologica ed efficiente.
Riduzione tassazione
È doveroso intervenire sull’addizionale comunale IRPEF.
Intendiamo inoltre proporre una riduzione del 15% dei canoni di IMU, TARI e TASI per aziende e
imprese anche agricole, esercizi commerciali, studi professionali (ad eccezione di banche e società di
servizi finanziari).
Vanno create delle No Tax Area per agevolare investimenti e insediamenti produttivi.
Basta centri commerciali (grandi e medie strutture) all’interno del perimetro cittadino;
Stop agli insediamenti “produttivi” che generano impatto negativo dal punto di vista sociale (sale
scommesse e riconducibili al gioco d’azzardo legalizzato).
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7. SPORT E GRANDI EVENTI SPORTIVI
Verona ha dimostrato negli anni scorsi di avere le carte in regola per poter organizzare, grazie anche e
soprattutto alla collaborazione tra amministrazione comunale, enti territoriali, federazioni locali e
comitati organizzatori, grandi eventi sportivi.
La città è dotata di una serie di impianti di eccellenza ed è uno spettacolare palcoscenico naturale per
eventi sportivi, che possono svolgersi “a cielo aperto”.
A titolo meramente esemplificativo:
i campionati del mondo di pallavolo maschili e femminili, i campionati del mondo di baseball, l’arrivo
in Arena della tappa finale del Giro d’Italia, i test match della Nazionale di rugby, la partita pre-europei
della Nazionale Italiana di calcio, la grande pallanuoto del Settebello, in un passato più lontano la
meravigliosa partita di pallavolo in Arena tra USA e URSS nel 1988, che fu l’involontaria metafora
sportiva di quello che sarebbe successo di lì ad un anno: dal muro della pallavolo a quello abbattuto di
Berlino.
Tutti questi grandi eventi hanno contribuito a promuovere Verona nel mondo, perché
un’organizzazione intelligente di queste manifestazioni permette di far veicolare l’immagine della
nostra città e di portare sul territorio centinaia di migliaia di turisti-sportivi, diventando quindi un
formidabile volano economico.
L’organizzazione di grandi eventi permette anche di accedere a contributi pubblici e privati, che
possono essere utilizzati per migliorare gli impianti esistenti o addirittura per costruirne di nuovi
lasciandoli poi in eredità ai nostri giovani, come è successo, per esempio per la nuova tensostruttura
costruita per i mondiali di pallavolo 2010 ed attualmente utilissima valvola di sfogo per l’utilizzo del
Palasport o per l’adeguamento del diamante del baseball per i mondiali 2009.
Sostegno allo sport di base
Il vero sport, quello che appassiona i nostri giovani è quello che ogni giorno praticano nei campi di
periferia, nelle palestre, con i loro amici nelle squadre amatoriali o in quelle iscritte alle varie
federazioni.
Un movimento che ogni giorno è garantito da centinaia e centinaia di volontari, che permettono ai
nostri ragazzi di poter confrontarsi nelle diverse discipline; un reticolato di associazioni, società
sportive, federazioni che hanno bisogno del supporto dell’amministrazione comunale per poter svolgere
al meglio il loro compito di operatori dello sport.
In che modo l’amministrazione può aiutare queste realtà?
Sicuramente le varie manifestazioni organizzate in questi anni devono essere un patrimonio tutelato da
tutti e valorizzato per la loro funzione sociale fondamentale, per la crescita della nostra città.
L’amministrazione deve essere presente con il proprio supporto logistico, strutturale, impiantistico ed
anche economico.
Deve essere il principale partner di questo mondo fatto di passione e volontariato, pilastro
fondamentale su cui si basa, buona parte dell’organizzazione del sistema sportivo, che contribuisce in
maniera sostanziale ad aumentare l’inclusione e la partecipazione civica.
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Impiantistica sportiva
È di tutta evidenza che, in questo settore, la mission principale di qualsiasi amministrazione comunale è
quella di mettere a disposizione dei propri cittadini impianti sportivi che permettano, nei fatti e non
solo a parole, la pratica sportiva in ambienti accoglienti, salubri, costruiti a misura di diversamente
abili.
La dislocazione degli impianti sul territorio comunale è abbastanza omogenea ed offre molteplici
possibilità di svolgere le varie discipline.
Negli anni scorsi sono stati effettuati numerosi interventi nell’ambito dell’impiantistica sportiva (nuova
tensostruttura al palazzetto dello sport, nuova copertura della piscina Olimpionica da 50 metri al Centro
federale, il palazzetto di Quinto, il recupero dello stadio Aldo Olivieri con il terreno sintetico, il centro
di eccellenza della canoa a Chievo, solo per citarne alcuni) che hanno sicuramente migliorato l’offerta
esistente.
È altrettanto vero, come segnalato da molti cittadini, che tanti impianti sono datati e ciò determina un
urgente piano di interventi di ristrutturazione.
Ben consapevoli delle ristrettezze economiche attuali in cui versano le amministrazioni pubbliche
riteniamo necessario, prima che vengano realizzati nuovi impianti sportivi ed investiti, come
prospettato, oltre 4 Mln di euro per la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport di San Massimo e
la nuova palestra tra Via Bassone e Cà Albera, l’utilizzo di tali risorse per la sistemazione ed il
miglioramento dell’impiantistica sportiva esistente.
Non dimentichiamo poi l’importanza degli oratori e riteniamo quindi che sia di primaria importanza
valorizzare la rete degli impianti sportivi delle parrocchie, contribuendo al loro adeguamento e
allargando così la loro fruibilità da parte dei giovani in un ambiente sano e formativo.
Formazione e crescita attraverso lo sport
La scuola è il luogo ideale per avvicinare i ragazzi e le ragazze al mondo dello sport, per riscoprire
valori come il rispetto, il senso di appartenenza, la lealtà, la competizione.
Le scuole, però, raramente hanno dei programmi di attività fisica che permettano esperienze complete.
Che offerta sportiva troviamo nell’ora di ginnastica? Già nelle scuole primarie bisognerebbe
valorizzare e qualificare l’educazione motoria propedeutica a più discipline sportive favorendo la
“poliedricità”, fin dalla giovane età.
Nei programmi delle scuole medie inferiori e superiori lo spazio dato allo sport non è molto e questo
nonostante venga riconosciuta l’importanza di praticare attività fisica per un buono sviluppo psicofisico
dell’individuo.
Il progetto di promozione alle scuole secondarie dovrebbe essere quello di promuovere lo sport,
attraverso le singole associazioni sportive della città e un momento di formazione e aggiornamento agli
insegnanti.
Tecnici preparati (in affiancamento agli insegnanti referenti della classe) avranno il compito di
avvicinare gli alunni al gesto motorio proprio delle discipline sportive; le Società Sportive potranno
così entrare di diritto nel mondo della Scuola proponendo l’avvicinamento alla disciplina specifica
(importante soprattutto per gli sport “cosiddetti” minori).
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La nostra città ospita la qualificata facoltà di Scienze Motorie, che deve diventare ancora di più
supporto tecnico-formativo, per il mondo dello sport scolastico e non solo.
In questa prospettiva l’amministrazione comunale dovrà avere il ruolo di collante tra le federazioni, le
Società Sportive, la facoltà di scienze Motorie e le Istituzioni Scolastiche, adempiendo così appieno
alla funzione di promuovere l’attività motoria.
Questa sinergia tra diverse istituzioni può essere costruttiva anche per adempiere alla funzione
formativa, in senso stretto, dello sport, attraverso l’interazione anche e soprattutto con le società
professionistiche del territorio, per portare all’interno delle scuole i campioni, che i ragazzi vedono
ogni settimana in video, che possano raccontare la loro esperienza di atleti e diventare esempi positivi.
Lo sport è anche cultura e la nostra città ha una importantissima tradizione sportiva, fatta di grandi
campioni, di grandi personaggi, di grandi storie che devono essere valorizzate, realizzando iniziative
con valenza culturale ed impatto turistico ed economico, come il Museo dello Sport.
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8. I GIOVANI E LA CITTA’
I giovani, rappresentano il nostro futuro. Proprio per questo di giovani, in realtà, abbiamo già
diffusamente parlato nei capitoli precedenti, perché alcune delle scelte che abbiamo proposto, in ambito
culturale, economico, sportivo, sociale sono evidentemente rivolte in primis ai nostri ragazzi e alle
nostre ragazze.
Qui vogliamo aggiungere solo alcune considerazioni.
Prevenzione
Riteniamo che siano sicuramente da potenziare una serie di servizi di supporto (non in sostituzione)
alle famiglie per l’informazione, la prevenzione e la gestione del disagio giovanile (bullismo,
tossicodipendenze, alcolismo, ludopatie, abbandono scolastico, ecc.), che possono offrire un aiuto
concreto nel capire e intervenire al meglio in situazioni a rischio.
In questo contesto è necessaria anche una stretta collaborazione con le istituzioni scolastiche ed
universitarie e sociosanitarie, perché queste attività vengano programmate, gestite e comunicate con
forme e linguaggi adeguati al pubblico cui intendono rivolgersi, ovvero i giovani.
Ingresso nel mondo del lavoro
Oggi la situazione socio economica è totalmente sfavorevole agli under 30. I dati sono impietosi: calo
demografico, disoccupazione giovanile, difficoltà a mantenersi e a formare una famiglia, ad avere figli,
stanno generando nuovi fenomeni, che non possono non preoccuparci.
Tra tutti, il più significativo è quello che riguarda il numero sempre maggiore di ragazze e ragazzi che
decidono di lasciare l’Italia per cercare maggiori opportunità di studio, lavorative e di vita all’estero.
Il rischio, concreto, che corriamo è la perdita insostituibile di un capitale umano che porterà ad
impoverire ulteriormente la nostra società.
È quindi necessario potenziare una serie di servizi ed attivare delle politiche di sostegno a favore delle
famiglie come già richiamato nei capitoli precedenti.
Sviluppare in maniera adeguata servizi di orientamento allo studio e al lavoro, attivando ogni sinergia
possibile tra mondo della scuola e delle aziende per creare un processo virtuoso che favorisca
l’ingresso dei giovani nel mondo delle professioni.
In quest’ottica, proponiamo la creazione di uno sportello dove professionisti, ordini professionali,
associazioni di categoria, in collaborazione e convenzione con il Comune, diano gratuitamente
supporto a chi si affaccia al mondo del lavoro, aiutandolo nell’apertura di uno studio, anziché
nell’avviamento di un’impresa, abbattendo così i costi iniziali di inizio attività (consulenze legali,
fiscali, tecniche ecc.), dando alla stesso tempo il segnale di una forte presenza della pubblica
amministrazione locale al fianco di giovani intraprendenti, che vogliano costruire la Verona del
domani.
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Occorre altresì favorire la creatività, la passione e lo spirito imprenditoriale sostenendo le start up e
creando degli incubatori di impresa che possano, sulla scorta di esempi eccellenti come H-farm
produrre effetti positivi sotto il profilo economico e culturale.
Giovani tra creatività e divertimento
I giovani sono sinonimo di vitalità e creatività. Un’Amministrazione non può e non deve controllarne
ogni azione, ma deve essere in grado di garantire la disponibilità di strutture e luoghi nei quartieri, dove
sia possibile svolgere attività musicali, ricreative, espressive a 360 gradi e senza vincoli, che non siano
il rispetto del decoro e del patrimonio cittadino.
Anche il puro divertimento e lo stare assieme per socializzare devono poter trovare un contesto nel
quale questa combinazione possa esprimersi senza recare il minimo danno ai nostri ragazzi e ai
residenti, che spesso e non sempre a torto entrano in conflitto per problemi di convivenza legati a
rumori e comportamenti sopra le righe.
Proponiamo quindi di creare, come in moltissime città in Europa, una zona che possa essere definita
una cittadella del divertimento, dove concentrare locali e attività che consentano di limitare al minimo
questioni legate al disturbo e al traffico.
Occorre che quest’area sia dotata di un servizio adeguato di trasporto che limiti al minimo l’uso di
mezzi privati, di un altrettanto adeguato servizio di sorveglianza che regoli in maniera discreta ed
efficace la sicurezza e il rispetto delle norme, di un servizio di informazione sui corretti stili vita e di
prevenzione per il rischio legato all’assunzione di stupefacenti, all’abuso di alcol.
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9. PERIFERIE
Occorre sviluppare e rinforzare i legami sociali, promuovendo una miglior coesione e stimolando la
partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini.
Siamo convinti che attraverso una valorizzazione identitaria, i nostri quartieri possano e debbano
diventare a loro volta “centro storico” attraverso:
• la rivitalizzazione delle tradizioni locali;
• la creazione e il potenziamento di momenti partecipativi di tipo ricreativo, sportivo e culturale;
• la riqualificazione delle aree dismesse in coordinamento con gli ordini professionali;
• il recupero e una nuova fruibilità delle aree verdi creando punti ristoro;
• la creazione di nuove formule partecipative e di collaborazione con le associazioni territoriali
per la gestione e fruizione pubblica di beni demaniali e di aree pubbliche in stato di abbandono.
L’amministrazione deve creare poli atti a semplificare la logistica organizzativa degli eventi nelle
periferie e proporre che i promotori si impegnino ad abbinare agli stessi raccolte di fondi per finanziare
un’opera od un servizio per il quartiere ritenuto importante dai cittadini.
Si devono promuovere calendari di giornate di sensibilizzazione dedicate agli anziani, inerenti
problematiche comuni ma sempre presenti nella loro vita come, ad esempio, conferenze su come
difendersi in caso di richieste di denaro o di accesso di estranei alla propria casa, utilizzo dei
medicinali, alimentazione, incontri intergenerazionali per far crescere il senso di appartenenza nei
nostri giovani.
È necessario sviluppare la progettazione e realizzazione di spazi idonei per gli animali.
Gli animali rappresentano un bene da salvaguardare e rispettare tutelando la loro sicurezza e
combattendo il randagismo.
È assai significativo che un veronese su tre possieda un animale domestico; fondamentale sarà quindi
una corretta campagna di sensibilizzazione e di educazione nel rispetto del rapporto tra uomo e
animale.
Quartiere significa per noi comunità, un insieme di rapporti umani, vite che si incontrano, scontrano ma
che devono rispettarsi. Vogliamo trasformare ciò che oggi è disagio in una risorsa fondamentale da cui
ripartire: donne uomini di tutte le età, saranno i protagonisti insieme a noi, di una rinascita, di un
risveglio dell’appartenenza, di una riscrittura della storia del loro quartiere pensando non all’oggi e
nemmeno a domani, ma una veduta più ampia che vogliamo costruire per i nostri figli.
Diversamente abili o no devono avere una facile accessibilità ad ogni negozio, ufficio, chiesa, giardino
pubblico, scuola per vivere appieno il proprio quartiere.
Rendere la città più vissuta, partecipata e ricca di iniziative, in una parola policentrica, significa
ampliare l’offerta di momenti comunitari che aumentino il senso di appartenenza dei nostri cittadini a
Verona e offrano opportunità ai turisti di ampliare tempi e modi delle loro presenze.
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10. LA CITTA’ SICURA
L’ordine pubblico e la Sicurezza sono tematiche che dovranno essere affrontate con la massima
determinazione affinché si possa ritornare ad avere una città dove i cittadini si sentano sicuri a casa
loro; dove camminare, passeggiare, recarsi al lavoro non deve essere motivo di preoccupazione.
Occorre restituire agli abitanti dei quartieri il piacere di godere della propria città in qualsiasi ora del
giorno e della notte. La mancanza di sicurezza, infatti, spinge le persone a rivedere le proprie abitudini,
privilegiando uno stile di vita improntato al privato piuttosto che aprirsi alle relazioni sociali, fonte di
ricchezza sociale, culturale e morale.
La mancanza di sicurezza, molto spesso spinge le persone ad avere reazioni irrazionali alimentando la
sfiducia verso le istituzioni. Insicurezza significa accrescere la paura nelle persone più vulnerabili:
anziani, donne bambini e coloro che economicamente sono in difficoltà.
Si dovrà rispolverare il grado di “tolleranza zero” su tutti i fronti della criminalità: dallo spaccio ai reati
cosiddetti minori, che poi tanto minori non sono, visto il danno sociale, morale e psicologico che
producono in coloro che li subiscono.
Sarà essenziale intervenire con rapidità ed energia in quartieri che ormai stanno sfuggendo anche al
controllo delle forze dell’ordine. Aree verdi e giardini, preda oggi di sbandati, spacciatori e
malintenzionati dovranno essere restituiti ai Veronesi.
Tolleranza zero e legittima difesa in casa propria, intendendo per “legittima difesa” che ogni atto del
cittadino diretto a respingere attentati all’incolumità personale e dei propri familiari ed a difendere le
proprie cose più care (ricordi, gioielli di famiglia, ecc.) custodite all’interno del perimetro della propria
casa, deve godere della causa della giustificazione. Una gestione del territorio in collaborazione con le
forze dell’ordine per intensificare i controlli notturni atti a scongiurare l’odioso fenomeno dei furti in
appartamento. La signora che ha subito uno scippo, l’anziano vittima di una truffa e tutti coloro che
hanno subito un furto in casa sanno bene cosa vuol dire proprietà violata, ma prima ancora dignità
calpestata.
La sicurezza passa anche attraverso un’adeguata attività di riqualificazione urbanistica delle aree
degradate ed una costante manutenzione delle aree verdi unitamente alla tutela dei parchi.
Il coinvolgimento della Protezione Civile o di cittadini volontari potrebbe garantire la qualità della vita
in tali spazi e contemporaneamente essere un’azione di controllo del territorio.
Un capitolo a parte merita la questione legata all’afflusso indiscriminato e senza controllo di
extracomunitari, che una scellerata politica governativa sta scaricando sulle comunità locali.
Siamo nettamente contrari ad una invasione di clandestini travestiti da richiedenti asilo che vengono
abbandonati sul territorio, senza alcuna prospettiva e senza il minimo rispetto per le comunità costrette
ad un’accoglienza, che sembra costruita appositamente per generare attriti e focolai di tensione.
Vogliamo che il Sindaco della città, in quanto primo responsabile della comunità che amministra,
debba poter decidere se e chi accogliere senza imposizioni esterne.
Siamo ovviamente disponibili all’accoglienza di coloro che sono realmente provenienti da zone di
guerra, siano in possesso dello status di rifugiati e abbiano un’identità certa.
Esprimiamo forte contrarietà alla partecipazione di Verona allo SPAR.
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Parte rilevante degli sforzi legati al recupero delle aree periferiche sarà quindi quello di potenziare il
livello della sicurezza reale e percepita che dovrà avvenire attraverso:
• maggiore visibilità e presenza del personale in divisa (anche dell’esercito);
• migliore presidio del territorio attraverso la presenza di postazioni fisse e di pattugliamenti
congiunti;
• installazione di sistemi di controllo (telecamere) e di contatto (colonnine SOS) in maniera
diffusa, sfruttando le infrastrutture informatiche e tecnologiche della Smart City;
• stop al flusso indiscriminato di migranti;
• restituzione ai cittadini di giardini e aree occupate da bivacchi di nullafacenti;
• repressione delle attività di spaccio e prostituzione che rendono alcune zone off limit per i
residenti;
• aumento dei controlli di polizia amministrativa negli esercizi pubblici a rischio e nelle
abitazioni;
• revisione dei regolamenti di settore (commercio ed edilizio) per una migliore possibilità diretta
di interventi;
• contrasto permanente alla prostituzione e alle forme di sfruttamento delle persone immigrate a
fini sessuali, coinvolgimento di associazioni che operano da anni con progetti e interventi per
debellare il fenomeno.
Va affermato in maniera più incisiva, pur con gli evidenti, anacronistici ed oggettivi limiti normativi, il
ruolo del sindaco in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica perché quanto da lui
riportato in questa sede sia reso effettivamente operativo anche per e dalle forze dell’ordine.
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11. LA CITTA’ EFFICIENTE
A fronte di questa prospettiva si rende necessario anche un adeguamento dell’attuale sistema di
decentramento amministrativo che mostra ormai evidenti tutti i segni di usura di un modello diventato
sempre meno efficace anche nelle più banali attività di ordinaria amministrazione.
La definizione degli ambiti territoriali consente di ridurre i centri di costo e le spese fisse, di
razionalizzare gli ambienti di lavoro e gli organici in relazione alle funzioni da svolgere, di liberare
spazi e strutture da destinare ad altro.
A ciò dovrà corrispondere un potenziamento e una diffusione capillare dei servizi al cittadino (come ad
esempio il rilascio di certificati) e delle attività informative secondo il modello di Smart City già
illustrato.
Le funzioni amministrative vanno ridotte e rese di competenza esclusiva.
È inutile mantenere in piedi tanti mini comuni privi di risorse e di poteri decisionali vincolanti per
l’amministrazione centrale, quali sono le attuali Circoscrizioni.
Servono pochi poteri, ma reali e risorse adeguate da gestire in via esclusiva, in un’ottica di
complementarietà con la programmazione del Comune.
È di tutta evidenza poi, che anche i criteri e la definizione della rappresentanza e delle modalità di
elezione dei nuovi ambiti dovranno essere oggetto di profonda revisione.
Su questi argomenti siamo intenzionati ad aprire un confronto con tutti per poter finalmente approvare
un nuovo progetto di riforma delle Circoscrizioni.
Solo così riusciremo a ritrasformare le nostre periferie in luoghi di vita, spazi di benessere e cultura,
d’incontro, in tanti piccoli centri città con pari dignità, attrattiva e vivibilità di una città bella, moderna
ed accogliente come deve essere la nostra Verona.
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12. VERONA AGRICOLA
La zona agricola di Verona è parte integrante della periferia della città. Cominciano qui le piantagioni
di vigne, gli orti e le coltivazioni di frutta. Verona è stata scelta dai romani come luogo ideale per il
loro più importante accampamento a ridosso dell’Europa vi stazionavano tutto il tempo dell’anno
20mila soldati. Questa collocazione garantiva loro una corretta e abbondante alimentazione tutto
l’anno. Verona è la più importante città europea in campo agricolo. Oltre alla presenza delle più
significative associazioni nazionali agricole, le manifestazioni più importanti della Fiera sono rivolte al
mondo dell’agricoltura. Una larga fascia dell’economia della città comprende non solo la produzione
ma anche la trasformazione industriale di prodotti agricoli.
Questo rappresenta un settore particolarmente interessante per l’occupazione ed è in continuo sviluppo.
Nel tempo abbiamo perso alcuni mercati europei di cui eravamo i primi fornitori, perché la più
aggressiva politica agricola della Spagna e dell’Olanda ci ha rimandato al terzo posto nelle
esportazioni.
Verona è sede di grandi compagnie tedesche e francesi della grande distribuzione e possiede un
mercato ortofrutticolo che nei tempi passati è stato il punto di riferimento di tutta la produzione
agricola locale e nazionale.
Dobbiamo intervenire per riprendere le posizioni perdute nel tempo.
Vogliamo che una delle piazze più belle d’Italia, Piazza delle Erbe, torni ad essere la piazza delle erbe
con frutta e verdura e tutti i prodotti tipici della nostra agricoltura (vino olio riso mais ecc.) per dare
massima visibilità a queste eccellenze della nostro territorio.
PROGRAMMA AMMINISTRATIVO
DEL CANDIDATO SINDACO
FEDERICO SBOARINA
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2017
FRATELLI
d’ITALIA
Programma amministrativo
Sboarina Sindaco
Elezioni amministrative 2017
INDICE
INTRODUZIONE 3
1. SMART CITY 5
2. TERRITORIO 7
3. CULTURA 8
4. SANITA’ 12
5. SOCIALE 13
6. LE AZIENDE COMUNALI 18
7. SPORT E GRANDI EVENTI SPORTIVI 21
8. I GIOVANI E LA CITTA’ 24
9. PERIFERIE 26
10. LA CITTA’ SICURA 27
11. LA CITTA’ ECCELLENTE 29
12. VERONA AGRICOLA 30
INTRODUZIONE
La nostra città ha un patrimonio artistico di oltre duemila anni, un patrimonio naturalistico unico al
Mondo, ed è riconosciuta come la più importante città europea nelle produzioni agricole: vino, olio,
riso, ortofrutta ecc.
Il nostro è un programma che coinvolge tutti i Veronesi che fanno della coerenza e della dignità un
traguardo da raggiungere quotidianamente; che amano il proprio territorio perché è quello dove
cresceranno i propri figli; che vogliono una città che offra ai giovani quei momenti dove poter
concretizzare i propri sogni; che desiderano una realtà che fugga dal provincialismo economico,
sociale, culturale, politico, proiettando Verona in una dimensione maggiormente internazionale; che si
battono affinché la propria comunità possa orgogliosamente rivendicare la propria appartenenza alla
città di Verona.
Siamo persone comuni, semplici cittadini, che attraverso la voglia di un’attiva partecipazione alla vita
politica della città di Verona, forniscono il proprio contributo quotidiano volto a migliorare il presente e
preparare il futuro della città che amano, senza pensare alla mera carriera politica.
Il nostro programma è incentrato intorno ai valori della persona, della famiglia e all’etica del dovere:
gli unici che possono permettere una politica non demagogica e libera dai condizionamenti degli
interessi di parte.
La politica ha il compito di realizzare un progetto che non guardi al benessere immediato, ai
condizionamenti dei poteri forti, all’acquisizione di facile consenso elettorale, ma al futuro delle
prossime generazioni.
La situazione di Verona è particolarmente delicata e necessita di una seria riflessione sul proprio stato e
sulle prospettive future, che la devono vedere protagonista di un cambio di passo, che la pongano come
nuova frontiera di sviluppo e innovazione, per evitare una marginalità sempre più marcata su tutti i
fronti: politico, sociale, culturale, economico, infrastrutturale.
Ci proponiamo come punto di riferimento per un’area vasta di nostri concittadini, che cercano proposte
realistiche e di buon senso per la crescita di Verona e che si attendono competenza e concretezza per
realizzarle, al di là dei condizionamenti di colori e provenienze diverse.
Amiamo la nostra città. Vogliamo renderla più viva, più forte, più bella, più sicura, più SMART e a
misura di giovani, migliorando i servizi per i più anziani e per chi vive situazioni di disagio ed è in
difficoltà. Vogliamo che Verona torni ad essere crocevia di cultura e di sviluppo. Vogliamo farne una
metropoli diffusa, in grado di offrire ai propri cittadini una migliore qualità della vita sotto tutti i punti
di vista.
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Vogliamo una Verona accogliente e sicura:
• Che difenda la famiglia come nucleo fondante della nostra società;
• Che protegga le fasce deboli della popolazione: anziani, donne e bambini;
• Che produca servizi sociosanitari d’eccellenza;
• Che combatta il degrado e presidi in maniera efficace il territorio.
Vogliamo una Verona intelligente:
• Che adotti un modello di sviluppo economico sostenibile e SMART;
• Che valorizzi le eccellenze e aiuti lo sviluppo delle startup generando nuovi posti di lavoro
dando voce ai giovani;
• Che pianifichi uno sviluppo urbano che limiti il consumo di suolo e riqualifichi le aree
dismesse;
• Che offra agevolazioni alle imprese e crei servizi e reti innovative;
• Che proponga una mobilità integrata a basso impatto per il territorio;
• Che proponga stili di vita sani legati alla prevenzione e alla corretta pratica sportiva.
Vogliamo una Verona attraente:
• Che promuova le proprie bellezze artistiche e architettoniche sempre più a livello
internazionale;
• Che potenzi l’offerta culturale integrandola con il turismo economico;
• Che renda il proprio immenso patrimonio architettonico, oggi sottoutilizzato, accessibile a tutti.
Vogliamo una Verona che riporti al centro del proprio essere e delle proprie politiche, la famiglia,
quale nucleo fondamentale della nostra società. Perché il relativismo imperante, non può e non deve
farci dimenticare l’importanza che la famiglia ha avuto nella crescita della nostra società, secondo i
valori e le tradizioni proprie della cultura cristiana, che stanno alla base della crescita e dello sviluppo
dell’Occidente, ma che l’Occidente sconsideratamente, vorrebbe dimenticare.
Secondo i nostri valori di rispetto e senso della cosa pubblica, meritocrazia, trasparenza, chiarezza,
accessibilità, inclusività e solidarietà sono i principi su cui si fonda una società innovativa e sempre più
sostenibile, a livello sociale, ambientale ed economico.
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1. SMART CITY
La Smart City è la città progettata e costruita realmente per i cittadini e per la loro migliore fruibilità
dei servizi. Significa integrazione di piani dei tempi, della mobilità e dei trasporti e ambientale;
significa servizi completi.
Una città Smart è progettata in modo da creare sviluppo economico e alta qualità della vita, attraverso
l’impiego di una tecnologia integrata e l’ottimizzazione immediatezza e modernità delle risorse,
principalmente nei seguenti ambiti chiave: mobilità, comunicazione, economia, lavoro, ambiente,
amministrazione ed edilizia.
È compito quindi di un’amministrazione attenta alle esigenze dei propri cittadini, definire le linee
strategiche per progettare una Verona Smart che deve:
– fornire applicazioni e servizi a valore aggiunto per i Cittadini;
– elaborare e valorizzare i big data del territorio;
– sviluppare reti e dotazioni tecnologiche abilitanti per la costruzione di una città intelligente:
• Banda larga/ultralarga fissa (ADSL, fibra ottica);
• Banda larga e ultralarga mobile (HSPDA, LTE);
• Wi-fi urbano (hot spot pubblici e privati);
• Reti per la sicurezza (fibraottica, Wi-Fi, simulcast, PMR-Tetra);
• Infrastruttura per la scuola (LIM, PC, aule internet);
– ripensare la vivibilità della città attraverso:
• Domanda di mobilità elettrica,TPL e car/bike sharing;
• Consumi di gas, energia e acqua e produzione di rifiuti;
– accrescere il benessere della città migliorando la qualità e la fruibilità:
• Della mobilità
• Dei Musei, monumenti, ecc.
• Della Salute e servizi sociali
• Della sicurezza personale, stradale e ambientale.
Verona Smart City, verrà quindi progettata e costruita realmente per i cittadini e per la migliore
fruibilità dei servizi necessari, dove il fattore chiave è l’innovazione digitale.
Il nostro programma prevede di sviluppare i seguenti ambiti:
Trasporto urbano socialmente sostenibile
Previsione di parcheggi e/o utilizzo degli esistenti, in ingresso alla città dalle principali direttrici di
penetrazione che, collegati da una rinnovata e ripensata dislocazione delle linee di trasporto urbano,
rendano più efficace il trasporto pubblico locale.
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Progressiva diminuzione del traffico veicolare, aumentando i percorsi esclusivi per mezzi a basso
impatto.
Riduzione dell’impatto ambientale del parco urbano di trasporto pubblico, con sostituzione progressiva
dei mezzi esistenti con mezzi a ridotte emissioni.
Miglioramento degli attuali percorsi e realizzazione di nuove piste ciclabili.
Potenziamento di bike, car e scooter sharing.
Intensificazione dei controlli sulle emissioni da rumore.
Regolamentazione degli accessi dei mezzi commerciali alla ZTL.
Adozione di percorsi protetti per pedoni con zone 30 km in prossimità delle aree scolastiche e nuove
aree pedonali.
Uso sostenibile dell’Energia
Verifica energetica degli edifici pubblici per definire delle linee di priorità di’intervento per rendere
l’impatto sull’ambiente minore e, altresì, diminuirne i costi di gestione.
Interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Costruzione di edifici pubblici con i migliori standard qualitativi per la minimizzazione delle emissioni.
Installazione di pannelli fotovoltaici in aree o in superfici (es. tetti) ritenuti convenienti.
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2. TERRITORIO
Vincolo assoluto di tipo costruttivo nelle Torricelle: creazione del Parco Comunale delle Mura e delle
Torricelle al fine di impedire la proliferazione di nuove costruzioni, consentendo solo il mantenimento
delle costruzioni esistenti.
Minimizzazione o riduzione del consumo di suolo, al fine di limitare l’impatto idrogeologico ed il
consumo di suolo.
Creazione di aree verdi tampone tra aree dismesse e resto del tessuto urbano.
Studi di fattibilità per la realizzazione di parcheggi sotterranei in area vallo città di Nimes.
Progressiva diminuzione del traffico veicolare, aumentando i percorsi esclusivi per mezzi a basso
impatto.
Riduzione dell’impatto ambientale del parco urbano di trasporto pubblico, con sostituzione progressiva
dei mezzi esistenti con mezzi a emissioni ridotte.
Miglioramento degli attuali percorsi e realizzazione di nuove piste ciclabili.
Creazione Commissione Urbanistica ad hoc, con la partecipazione fattiva degli ordini professionali, per
la valutazione dello sviluppo delle regole urbanistiche vigenti ed ampliamento delle stesse in modo che
vengano incentivate le iniziative ecosostenibili e ad alta efficienza energetica.
Programmazione antisismica
Alcune di queste attività possono essere realizzate a costo davvero basso, inoltre, rappresentano
un’occasione occasione per redigere un piano di interventi – organico, articolato e diversificato – di
messa in sicurezza sismica che risponda ad una seria programmazione in un settore cruciale della
nostra vita quotidiana, ricordando che si tratta di interventi che escono dal patto di stabilità.
Central park
Noi crediamo che la realizzazione di un grande parco urbano nell’area dell’ex scalo merci sia, da una
parte un legittimo riconoscimento agli abitanti della zona sud di Verona e dall’altra una grande
occasione per creare un grande polmone verde a “quattro passi” dall’Arena.
Piano sostegno prima casa
Riteniamo che sia possibile attuare una politica di sostegno alla casa, che richiami in qualche modo la
Legge INA, la quale si può concretizzare nella messa a disposizione di terreni pubblici dati in
concessione (novantanovennale) per la realizzazione di case con finanziamento privato e cessione alle
famiglie a riscatto, sia con vendita vincolata, sia in locazione, che in locazione con vendita (rent o buy).
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3.CULTURA
Agenzia sviluppo
Un’Agenzia per lo sviluppo culturale e turistico che gestisca in maniera unitaria e trasparente le risorse
delle società partecipate in funzione di una proposizione efficace del “brand Verona” in Italia e,
soprattutto a livello internazionale e che operi come convogliatore di risorse sulla città e sul territorio
provinciale attraverso un’incisiva azione di fund raising.
Fondazione Arena
La questione della Fondazione rappresenta un capitolo particolarmente rilevante all’interno della
proposta culturale. Non siamo contrari alla partecipazione del privato, ma siamo anche convinti che la
missione della pubblica amministrazione sia quella di mantenerne il controllo, ridisegnandone
l’organizzazione che deve sicuramente provvedere alla sostituzione dell’attuale management con
professionisti competenti.
La vera sfida della Fondazione per i prossimi anni è quella di essere la punta di diamante di quella
offerta globale di cui abbiamo parlato, aumentando la qualità degli spettacoli, perché alzando l’asticella
delle qualità della proposta possono aumentare gli investitori, il numero di spettatori, mettendo così in
moto un circuito virtuoso.
Non possiamo esimerci dal fare alcune riflessioni sulla situazione attuale che ci vede fortemente critici
nei confronti della gestione uscente, così come di quella commissariale.
La recente storia della Fondazione rappresenta infatti una triste vicenda di declino e depauperamento
culturale, prima ancora che economico, di uno dei più prestigiosi beni della città.
Una pluriennale gestione quanto meno deficitaria, ha posto le premesse di una liquidazione della
Fondazione, lasciando intendere che i problemi principali fossero da imputare quasi esclusivamente ai
costi del personale. La ragionieristica tesi ha portato ad alcuni risultati certificati: la sospensione
dell’intera attività produttiva della Fondazione, con conseguente chiusura collettiva della stessa, per un
periodo di 52 giorni lavorativi per ciascun anno, a decorrere dal 1° ottobre 2016 fino al 31 dicembre
2018; la soppressione del Corpo di Ballo e la corsa a pensionare tutto quanto sia possibile.
Nulla invece si trova sulle iniziative per invertire una tendenza negativa che paga un progressivo
abbassamento della qualità degli spettacoli e una non promozione del sistema Arena di Verona,
imputabile ad un management che lo stesso commissario Fuortes ha definito: “inadeguato” nella sua
relazione al bilancio 2015 della Fondazione.
È ora di aprire a nuove idee, nuovi progetti, nuove e diverse competenze e capacità con un vero piano
di rilancio per il bene della città, evitando di sprecare denaro pubblico con iniziative fallimentari come
ad esempio AMO.
Tassa di soggiorno
Senza voler paragonare Verona a Roma, Milano o Venezia (rispettivamente 123, 62 e 27 milioni di
entrate), confrontiamo la nostra città con Firenze che incassa dalla tassa di soggiorno 26 milioni
rispetto ai 2,2 di Verona, che viene battuta anche da Napoli a 4,5 e Rimini addirittura con 7. La prima
cosa che balza agli occhi è che Verona non ha le risorse da destinare al turismo come le altre città
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competitor. Forse ciò è dovuto alla tassa più bassa rispetto alle altre, ma più probabilmente ad una
minore presenza di soggiorni (noi abbiamo più un turismo modi e fuggi, che un turismo di
destinazione, con tutte le problematiche del caso).
Vanno destinati i proventi della tassa di soggiorno per gli investimenti necessari perché Verona diventi
un polo di attrazione in competizione con le grandi capitali europee per qualità e varietà delle
produzioni in un contesto architettonico unico.
Le risorse derivanti da questa tassa, devono essere utilizzate per creare quel circolo virtuoso in grado di
mettere in moto l’occupazione attraverso investimenti nelle opere infrastrutturali. Quella di soggiorno
deve essere una tassa di scopo, nel senso stringente del termine, che deve essere finalizzata al
miglioramento della qualità dei servizi, al finanziamento della Fondazione Arena e della citata “cabina
di regia” per la promozione e lo sviluppo del “brand Verona”, affinché le risorse aumentino e vengano
razionalizzate senza disperdersi in modo disorganico.
Arsenale
Il Comune deve procedere rapidamente ad un intervento che blocchi il progressivo deterioramento
della struttura e contemporaneamente riaprire una riflessione sull’opportunità di assumersi l’onere di
una gestione diretta anche del futuro dell’Arsenale, piuttosto che riconsiderare termini e condizioni di
una nuova ipotesi di project financing.
In tal caso si può prevedere, in piena condivisione con il territorio e la cittadinanza, in relazione ai
contenuti da inserire, il coinvolgimento degli ordini professionali per realizzare una progettazione in
grado di accedere a finanziamenti europei e statali.
Cultura come riaggregazione e Verona come un centro di formazione e di produzione per l’Arte
Iniziative per la cultura
Il nostro percorso culturale ci avvicina ad una fase propositiva che guarda a Verona, ai suoi cittadini,
alla sua bellezza e all’enorme potenziale umano ed economico che si può sviluppare, arricchendo di
contenuti l’offerta turistico culturale di Verona.
Abbiamo tanto, abbiamo di tutto: siamo la prima regione turistica italiana, tra le prime provincie in
assoluto per visitatori, la nostra è città d’arte, il nostro territorio è immensamente vario e offre di tutto,
ma abbiamo un’offerta turistico culturale davvero poco attraente.
Poco o nulla è coordinato, gestito, promosso, curato in funzione del “brand Verona”, che non si deve
fermare al cartello di confine del comune.
Verona ha un tessuto culturale ricco e diffuso. Valorizzare questo tessuto significa rendere la città più
viva, aperta e coesa, rafforzare le eccellenze e innescare dinamiche di crescita virtuosa. Per questo è
necessario che tutta la comunità riscopra il valore della progettazione e del lavoro in sinergia. Cultura
deve essere per noi sinonimo di futuro, di sviluppo, di libertà e di crescita economica.
Le politiche culturali vanno pensate come parte integrante di una strategia complessiva, nell’ottica di
un sistema di governance a rete che coinvolga tutto il tessuto sociale: dai vari livelli
dell’amministrazione, alle Università, fino alle associazioni di cittadini, passando attraverso le
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associazioni di categoria e le imprese private, per una condivisione allargata e quanto più corale delle
iniziative da perseguire, anche e soprattutto in chiave culturale, con l’intento di aggiungere al
patrimonio artistico giunto fino a noi anche importanti opere contemporanee.
Fondamentale è la creazione di una cabina di regia, che promuova in modo coordinato gli eventi, le
manifestazioni, le bellezze del territorio, che svolga una funzione sinergica di marketing territoriale,
superando tutte le barriere e i provincialismi, esportando in modo univoco e coordinato il “brand
Verona”.
Oggi a Verona non esiste un vero e proprio Teatro Comunale destinato alla prosa e vi è, quindi, la
necessità di realizzare o recuperare, un edificio teatrale, che possa ospitare importanti eventi.
Una struttura di proprietà esclusiva del Comune, permette anche la creazione di compagnie stabili di
artisti professionisti che metteranno in scena spettacoli che potranno essere esportati in provincia e in
ogni parte d’Italia.
Una struttura Comunale per la programmazione invernale e un utilizzo maggiore del Teatro Romano e
del Cortile Mercato Vecchio per il periodo estivo, rappresenteranno tre punti di interesse fondamentale
per gli spettacoli a Verona, il compito di coordinare cartelloni e produzioni dei quali sarà in capo al
Comune.
La realizzazione di una struttura Comunale diventa possibile anche nel momento in cui si creano delle
sinergie con imprenditori locali e grandi aziende.
I costi di realizzazione si possono, poi, abbattere attraverso la gestione diretta, da parte del Comune,
delle rassegne degli spettacoli e, come abbiamo già accennato, dalla produzione autonoma di spettacoli
da rappresentare in città e da esportare in altri luoghi della provincia e del territorio italiano.
L’utilizzo della struttura Comunale sarà poi vario e potranno essere ospitati congressi e altre
manifestazioni di carattere culturale.
Verona, poi, non possiede un auditorium destinato esclusivamente alla musica: un edificio in grado di
poter ospitare concerti di qualsiasi genere musicale.
Si tratta di un’opera molto impegnativa e ambiziosa, ma necessaria per valorizzare la musica nella
nostra città.
Verona Palcoscenico Diffuso
Inoltre è prioritaria la ristrutturazione di spazi all’interno di edifici di proprietà del Comune da destinare
a sale teatrali di piccole dimensioni, sale prove per musica, circoli culturali, sedi per associazioni
culturali ecc. E’ fondamentale offrire ai cittadini dei luoghi d’incontro, in cui poter svolgere attività
culturali, a basso costo d’affitto. Il recupero di edifici in disuso e la conversione di edifici già esistenti
per fini artistici è una priorità che permette di andare incontro, soprattutto, alle esigenze di molti
giovani, che vorrebbero esercitare attività artistiche, ma vengono demotivati per mancanza di spazi e
perché non hanno le possibilità economiche per realizzare i propri progetti.
Teatro a cielo aperto
Dall’inizio della primavera alla fine dell’estate, Verona si trasformerà in un teatro a cielo aperto
attraverso una serie di spettacoli rappresentati, ogni giorno e in determinate fasce orarie, in tutta la città.
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Fondamentali sono le iniziative che da molti anni le compagnie amatoriali di teatro della nostra città
mettono, con il sostegno del Comune, a disposizione dei turisti e dei cittadini.
Il coordinamento e la regia di tutti questi eventi diventerà fondamentale, perché permetterà ad una
persona che desidera visitare la città, di assistere a tutti gli spettacoli proposti. Uno degli obiettivi che si
vogliono raggiungere con questa iniziativa consiste, appunto, nel far sì che il turismo a Verona non sia
più “mordi e fuggi”, ma che un visitatore, attirato, oltre che dalla bellezza e l’interesse per i monumenti
artistici, anche dalla programmazione degli spettacoli che gli vengono offerti gratuitamente, rimanga
più tempo sul suolo veronese e decida, pertanto, di far diventare Verona il proprio “campo base”.
Incentivi per gli esercenti
Verranno offerti incentivi economici a ristoranti, bar, che programmeranno nei loro locali almeno una
rassegna all’anno di musica o di altre attività artistiche.
Un incentivo, pertanto, che possa contribuire a superare lo scoglio dei pagamenti degli artisti (che
devono assolutamente esibirsi in regola), della SIAE e dei costi pubblicitari, permetterà ai titolari delle
suddette attività, di offrire ai cittadini veronesi e ai turisti, momenti di intrattenimento che, sommati alle
iniziative del Teatro a cielo aperto, contribuiranno a rendere ancora più ospitale e particolarmente ricca
di eventi, la città, nel pieno rispetto dei residenti.
Vanno rafforzati i rapporti con la Biblioteca Capitolare, scrigno di tesori letterari straordinari, con il
Conservatorio e con l’Accademia di Belle Arti i cui allievi possono essere forza attiva sia per il festival
areniano che per altre iniziative cittadine. Oltre alle mostre d’arte coordinate fra di loro in modo da
offrire durante tutto l’anno nuovi motivi per visitare Verona, particolare riguardo dovremmo riservare
ad eventi storici e di consolidato successo per la città quali il Carnevale, Il Tocatì e Infinitamente.
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4. SANITA’
Dobbiamo puntare su un sistema deputato alla prevenzione, alla lotta alle diseguaglianze, alla
integrazione socio-sanitaria, alla cooperazione per garantire il benessere della popolazione.
Dobbiamo quindi proporre tematiche che pensino al futuro dei cittadini ed ai loro bisogni di salute,
promuovendo interventi mirati alla riduzione dell’insorgenza delle malattie: dalla lotta all’obesità, al
fumo, all’alcool, alle misure per migliorare la salute nei luoghi di lavoro e di contrasto alla
disoccupazione (causa di disagio mentale e di malattie).
Riorganizzare e potenziare le cure primarie con la creazione di un nuovo modello organizzativo:
strutture territoriali dove lavorano in gruppo i medici di famiglia, h 24, allargando gli ambulatori ad
altri professionisti, anche dell’ospedale in modo sinergico, specialisti di varie branche (pediatri,
geriatri, psichiatri ecc.), infermieri, psicologi, operatori sociali.
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5. SOCIALE
Lavoro
Il lavoro spesso è l’elemento determinante del successo o dell’insuccesso di una persona, le persone
che oggi si rivolgono ai Servizi Sociali quasi mai cercano assistenza, intesa come contributo
economico, ma una soluzione che li possa far riacquisire la propria dignità.
Valorizzare in questo campo l’esperienza delle cooperative sociali, che erroneamente vengono
considerate poli assistenziali con scarsa capacità manageriale, deve essere al centro di un piano di
azione che debba vedere come obbiettivo finale il reinserimento sociale della persona. Sul nostro
territorio esistono esperienze importanti, ma che poco hanno ricevuto in termini di collaborazione dalle
istituzioni. Un’amministrazione pubblica deve invece creare reti territoriali con opportunità d’impiego
utili e necessarie all’andamento della cosa pubblica, instaurando un modus operandi che preveda un
continuo contatto fra il mondo delle imprese e del cooperativismo, in maniera tale da creare una
sinergia in grado di divenire utile in maniera bi laterale e trasformando costi sociali in produttività,
formazione e ricollocazione lavorativa.
Contributi economi
Oggi i contributi economici vengono elargiti direttamente in denaro alle persone in difficoltà, che non
sempre sono in grado di gestire in maniera corretta l’utilizzo di tali somme. Anzi, molto spesso ne
fanno un uso improprio (alcolici, giochi, acquisti futili, droghe ecc.) con una limitatissima o nulla
possibilità di controllo dell’ente erogatore. Questo sistema si può cambiare con l’introduzione di ticket
che permettono l’acquisto di solo alcune specifiche categorie merceologiche, rendendone di fatto
impossibile l’uso improprio.
Il ticket è uno strumento innovativo per facilitare la fruizione di servizi e l’acquisto di beni di prima
necessità presso una vasta rete di erogatori accreditati e punti convenzionati che spaziano da alimentari,
farmacie, cartolerie, ecc. Il servizio ticket è un titolo di legittimazione elettronico non discriminante e
di facile utilizzo, che rispetta la dignità del beneficiario e ne aiuta l’inclusione sociale; inoltre elimina
l’erogazione diretta in denaro.
Riepilogando i ticket garantiscono l’ente sotto i seguenti profili
• sicurezza che i fondi stanziati vengano correttamente utilizzati;
• semplicità nell’utilizzo e nell’erogazione dei servizi;
• tranquillità di poter sospendere l’erogazione del servizio in qualsiasi momento, prevenendo i
rischi data da un’eventuale furto o smarrimento.
Per il beneficiario i vantaggi consistono in:
• immediatezza, semplicità e facilità nell’uso della carta elettronica;
• benefici di un’alimentazione costante, corretta, sana ed equilibrata;
• rispetto per la dignità della persona e delle situazioni più difficili, grazie al completo anonimato
della carta;
• ampia scelta dei servizi e dei punti convenzionati.
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Marginalità
Reinserimento sociale, non cronicari o dipendenza dalle strutture. Agevolazione e collaborazione ai
progetti che mirano al recupero della persona. Centri diurni per i senza fissa dimora, per poter fare
formazione ed avvio al lavoro: nessun essere umano deve essere considerato perso. Uscire dalla logica
della gratuità per far riacquisire la consapevolezza del fare nelle persone. Creazione di rifugi strutturati
per la distribuzione dei pasti in zone decentrate e che offrano garanzie di sicurezza sia per gli utenti,
che per gli operatori. Stipula di un patto progettuale costruito sulla persona, con l’obbiettivo del
reinserimento. Creazioni di posti letto, a basso prezzo per facilitare l’uscita dalle strutture. Creazione di
borse lavoro vere, con compensi che permettono all’utente di vivere.
Pronto soccorso sociale h24, 7 giorni su 7, in collaborazione con le realtà del territorio per offrire in
qualsiasi momento un intervento atto ad iniziare la presa in carico da parte degli enti preposti.
Valorizzazione dell’auto aiuto per il supporto alle fragilità.
Anziani
Politiche attive a favore degli anziani, dando loro un ruolo consultivo e di progettazione dei servizi.
L’andamento demografico degli ultimi anni ci impone una riflessione nei confronti di una società che
fatica a ringiovanirsi, ma che pone l’attenzione su una popolazione anziana in aumento e
fortunatamente in buona salute. La creazione di nuovi spazi di socializzazione che investano sul
rapporto intergenerazionale, i nostri figli non hanno solo bisogno di nonni babysitter, ma di riferimenti
certi che sappiano infondere i principi di identità e di appartenenza alla nostra comunità.
Favorire gli spostamenti degli anziani tramite una card d’argento gratuita che permetta loro di viaggiare
senza problemi negli orari cosiddetti di morbida. La mobilità agevola la socializzazione, previene la
solitudine, ma soprattutto consente libertà agli anziani.
Investire con specifici finanziamenti nel turismo sociale, dando così la possibilità a tutti di avvicinarsi a
questa forma di socializzazione e non solo ai pochi che possono permettersi un’alta quota di
compartecipazione: investire nel tempo libero degli anziani significa riduzione dei costi sociali derivati
dal senso di abbandono che loro vivono.
Per quanto riguarda le politiche di servizio agli anziani un pensiero di riguardo alla domiciliarità e
revisione del ruolo delle case di riposo in una visione futura di centro servizi territoriale che interviene
ed agisce presso l’abitazione dell’anziano sfruttando le innumerevoli novità tecnologiche che
consentono un continuo monitoraggio della persona anziana. È un dovere uscire dalla logica del
ricovero. L’opportunità dei pasti a domicilio è un servizio che non solo va continuato ma va
incentivato, creando anche luoghi dove gli anziani possano pranzare insieme indipendentemente dal
reddito, l’emissione di buoni specifici eliminerebbe la distinzione fra chi può pagare e chi no, ma
consentirebbe di monitorare in una fase della vita delicata, lo stato di nutrizione e di idratazione dei
nostri anziani che molte volte rinunciano a un pasto pur di mantenere la propria dignità.
“Over 60 breakfast” potrebbe essere il nome di questa iniziativa che potrebbe divenire nel tempo anche
un’attività che potrebbe dare lavoro a molte persone. Gli anziani abbattono le barriere tra il ricco e il
povero hanno bisogno di stare insieme, esempio lampante i pranzi di Natale e Pasqua alla Gran Guardia
che un tempo si organizzavano, dove ai tavoli vi è la rappresentanza di tutti i ceti sociali.
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Un ragionamento a parte va fatto per quanto riguarda le problematiche associate alle demenze senili,
potenziando un grande progetto di Verona: “Il progetto Alzheimer”. In questo settore Verona fa da
scuola a tante altre realtà italiane, ma abbisogna ancora di ulteriori spinte nei confronti del governo
regionale e nazionale che forse non hanno compreso appieno il dramma delle famiglie che si trovano
nella situazione di avere un proprio caro colpito da questa malattia. Quindi più centri diurni, ma
soprattutto posti di sollievo per incentivare la domiciliarità e consentendo alle famiglie di poter contare
in un servizio per loro rigenerante.
Particolare attenzione alle nuove povertà, con supporto dei servizi non solo economico, ma di
accompagnamento nel risolvere i problemi quotidiani di persone che fino a poco tempo fa venivano
considerati a tutti gli effetti ceto medio.
Minori
Questo è un capitolo al quale dovremmo dedicare centinaia di pagine, per la sua delicatezza e per dire
quanto significhi come investimento per una società migliore, capace di affrontare le sfide del futuro
con la tranquillità di aver agito nei confronti dei nostri figli in maniera attenta, non lasciandoli mai soli,
predisponendo ed agevolando tutti gli interventi atti a donare loro una famiglia.
L’affido familiare come primo strumento di tutela del minore, per la sua crescita ed il suo equilibrio
affettivo, istituzione temporanea che vede come obbiettivo principale il ritorno del minore in famiglia.
Creazione di un movimento di opinione e pressione, oltre alle associazioni già impegnate
nell’adozione, per sensibilizzare gli organi competenti ad agevolare e sveltire una pratica che oggi per
le coppie è scoraggiante. Comunità diurne e centri aperti che offrano la possibilità ai ragazzi di vivere il
loro tempo libero e di studio in maniera costruttiva, affiancati da figure professionali che sappiano
indirizzarli in un corretto cammino di crescita.
Da sempre i parroci hanno monitorato le necessità del territorio che afferisce alle loro parrocchie. Ci
sono degli esempi nella nostra Città che vanno valorizzati e sostenuti anche economicamente ed estesi
a tutte le parrocchie. Si rivolgono ai minori dai 5 ai 18 anni che, terminate le ore di studio, possono
trovare negli spazi messi a disposizione delle parrocchie la possibilità di giocare e studiare in un
ambiente sano e protetto, controllato da pensionati con la voglia di trasmettere il loro sapere, volontari
qualificati, insegnanti di materie sportive che si prenderanno cura di loro nelle ore post-scolastiche
aiutando così le famiglie di genitori che lavorano.
Tutto ciò non aiuta solo i minori ma anche le famiglie, che, prese da una crisi economica potente e
cieca, vedono sempre più a rischio la capacità genitoriali di molti, fagocitati nella lotta per la
sopravvivenza. I nostri ragazzi hanno bisogno di crescere nel tempo giusto, divenire adulti troppo in
fretta non significa molto spesso acquisizione di una maturità di giudizio, il saper discernere il giusto
dallo sbagliato.
Strutture mamma e bambino con una forte motivazione di accompagnamento alla maternità: spesso un
numero rilevante di aborti avviene per la totale solitudine delle donne, per l’ignoranza di una serie di
servizi ad esse dedicati. Spazi dedicati al confronto, all’apprendimento dell’essere madri.
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Coinvolgimento degli anziani nei percorsi educativi dei ragazzi, perché è nostra convinzione che ne
possano trarre benefici inaspettati. Il sapere da dove si viene, ma soprattutto come ci si è arrivati,
stimola nei più giovani la curiosità ma anche quel sano spirito competitivo di voler far meglio.
Famiglia
Questo è un tema assai delicato per quelle che sono state le mille evoluzioni di una società che ha perso
il vero senso delle responsabilità. Famiglia per noi è quella fra un uomo e una donna: altre non ve ne
sono. L’ipocrisia di questi anni, un movimento politico culturale partito dal ‘68 ha fatto di tutto per
snaturare il ruolo centrale della famiglia, provocando danni irreparabili che sono sotto gli occhi di tutti.
Oggi mettere su famiglia è complicato, costoso, non sempre ben ponderato; si fanno figli e alle prime
rinunce molti scappano.
Politiche quindi di sostegno alla formazione della famiglia, spazi ad esse dedicati con flessibilità di
orari dove il genitore può contribuire a far funzionare con il proprio tempo libero, riscoperta dello stare
insieme, della comunicazione, riappropriazione dei ruoli genitoriali attraverso la creazione di percorsi
offerti dalle istituzioni.
Non parliamo di quoziente familiare non perché nel principio non lo condividiamo, ma non vogliamo
aggiungerci ai tanti che lo hanno promesso sapendo fin dall’inizio che per mancanza di risorse era
irrealizzabile. Allora che fare? Una politica di piccoli passi come far pagare meno l’acqua e il gas a chi
ha tanti figli; forme di maggiore sgravio fiscale per le spese che le famiglie sostengono per la crescita
dei propri figli (sport, cure dentistiche, ecc). Agevolare e supportare tutte quelle iniziative che tendono
a coinvolgere le famiglie in toto, pensiamo a spazi di condivisione per cucinare all’aperto e far giocare i
propri figli. Visite animate alle bellezze storico culturali della città dove le famiglie potrebbero
diventare protagoniste delle animazioni, restituire il tempo alle donne tramite l’agevolazione e la
sensibilizzazione delle categorie nei confronti del telelavoro e dello smart working; il Comune potrebbe
sicuramente incrementare queste tipologie di contratto. Utilizzo della mediazione famigliare per cercare
di risolvere sul nascere situazioni di conflittualità che potrebbero sfociare in traumatiche separazioni.
La famiglia è come un piccolo Stato nello Stato, con le sue regole, i suoi doveri e diritti e le sue
responsabilità.
Evidentemente perché la famiglia possa adempiere alla sua missione sarà necessario mettere in atto
alcune azioni di sostegno “etico-valoriale”
• politiche a sostegno della famiglia naturale, sia dal punto di vista amministrativo e fiscale, che
dal punto di vista valoriale e antropologico, con particolare attenzione alle famiglie numerose e
a quelle che si prendono cura di anziani e disabili;
• politiche di sostegno alla formazione di nuove famiglie e all’impegno dei giovani nella
responsabilità del matrimonio;
• politiche demografiche volte a premiare e a sostenere la natalità, e ad armonizzare i tempi della
famiglia e del lavoro;
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• politiche di tutela della vita dal concepimento alla morte naturale, come previsto dall’art. 2 dello
statuto comunale; iniziative per ridurre il numero di aborti attraverso l’informazione sulle
possibili alternative all’IVG (adozione in anonimato, aiuti economici col progetto Gemma,
assistenza di operatori sociali per la ricerca di un lavoro, eccetera);
• contrasto alla diffusione delle teorie del gender nelle scuole, attraverso proposte educative,
sviluppate in collaborazione con le associazioni di famiglie e finalizzate a promuovere il
rispetto della dignità maschile e femminile senza appiattire le naturali e preziose diversità;
• ritiro dalle biblioteche e dalle scuole comunali o convenzionate (nidi compresi) dei libri e delle
pubblicazioni, che promuovono l’equiparazione della famiglia naturale alle unioni di persone
dello stesso sesso; interruzione di iniziative che promuovono anche indirettamente questo stesso
obiettivo;
• impegno a respingere ogni iniziativa (delibere, mozioni, ordini del giorno, raccolta firme, gay
pride, ecc.) in contrasto con i valori della vita, della famiglia naturale o del primario diritto dei
genitori di educare i figli secondo i propri principi morali e religiosi;
• creazione di fondi di garanzia a favore degli istituti erogatori di finanziamento affinché anche i
lavoratori a tempo determinato possano formare la loro famiglia, e possano trovare casa;
• rafforzamento della collaborazione e del sostegno alle scuole paritarie.
La famiglia è un insieme di persone e di cuori, di energie pensanti ed agenti, di amore e di spiritualità,
che sono il motore della vita. Spetta a noi fornirle della giusta benzina.
Rappresentano una voce rilevante nell’economia cittadina e non solo e sono state utilizzate come
finanziatrici del Comune al fine di consentire al socio unico (o di maggioranza relativa) una fonte
rilevante di entrate garantite.
Sarà pur vero che questo ha comportato un equilibrio di bilancio per l’ente altrimenti difficilmente
conseguibile a fronte di una riduzione costante dei trasferimenti e delle entrate tributarie. È altrettanto
vero però, che questa attività ha indebolito notevolmente le singole aziende, privandole di consistenti
capitali che ne avrebbero potuto rafforzare la capacità di investimento o di ridurne l’esposizione.
Pare quanto mai urgente procedere su due fronti: quello della razionalizzazione delle spese del Comune
e quello del consolidamento dei bilanci aziendali al fine di trovare un nuovo punto di equilibrio che
porti maggiore effetti sul fronte delle tariffe (e quindi a favore dei cittadini e delle imprese) e trasferisca
una quota minima di utili al comune.
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6. LE AZIENDE COMUNALI
Agsm e Amia
Occorre procedere rapidamente alla strutturazione della holding multiservizi cittadina per ciò che
riguarda energia e rifiuti (AGSM e AMIA) definendone anche il percorso futuro, sia in ragione di
eventuali aggregazioni, che di una eventuale quotazione in borsa.
I maggiori competitori sono infatti appartenenti a società quotate che hanno effettuato numerose
aggregazioni di municipalizzate locali, creando gruppi di notevoli dimensioni. AGSM si pone come
medio grande società non quotata che, se rimarrà isolata, rischia di perdere progressivamente quote di
mercato. Il primo banco di prova sarà quello relativo alla gara per la distribuzione del gas nell’ambito
Verona 1, la cui conquista è decisiva per la sopravvivenza del gruppo.
È necessario poi procedere ad una chiara riorganizzazione sia in ordine agli organi di indirizzo che in
relazione alle piante organiche. Ne deve conseguire, come minimo, la riduzione del numero dei
componenti dei Consigli di Amministrazione, ad eccezione della capogruppo, ad un numero massimo
di tre, quando non sia opportuno sostituirli con un amministratore unico.
È altresì doveroso sottoporre ad una scrupolosa valutazione il management sia sotto il profilo
quantitativo che qualitativo, verificandone anche l’adeguatezza delle retribuzioni in ragione delle reali
condizioni societarie e del mercato.
Agec
Va trasformata in Spa e inserita nella Holding multiservizi AGSM.
Dovrà mantenere come attività esclusiva solamente quella di gestione del patrimonio immobiliare e
delle farmacie. Il management sarà rafforzato attraverso procedure selettive e rinnovato al vertice.
Ente Fiera
La Fiera di Verona rappresenta un indiscutibile volano di ricchezza e una vetrina internazionale di
primo livello per la città. Su di essa si fonda un turismo commerciale con impatto economico assai
rilevante, che genera un indotto muti milionario e apre Verona ad una dimensione mondiale sia per il
merito delle esposizioni, che per l’opportunità di promozione del sistema del made in Verona e del
territorio.
Veronafiere ha finalmente imboccato con decisione la strada della trasformazione in spa che è il
preludio all’ingresso di nuovi partner privati, che possono garantire una nuova frontiera di sviluppo e di
rafforzamento.
Tramontata da tempo la possibilità di trasferire la collocazione del quartiere fieristico (ampliato e
modernizzato) in una zona esterna alla città e facilmente raggiungibile da aeroporto, autostrada e
tangenziali, la Fiera di Verona è stata vittima negli ultimi anni di scelte urbanistiche scellerate che – a
fronte di una disponibilità di aree contigue per poter ampliare naturalmente sia le aree espositive, che
quelle da destinare a servizi, in modo da creare un indiscutibile vantaggio sia in termini di fruibilità per
operatori e visitatori, che di minore impatto sui flussi di traffico cittadini nell’area di Verona sud e del
quartiere di Santa Lucia – hanno visto invece accrescere il numero di attrattori di nuovo traffico e ne
hanno ridotto le possibilità di espansione naturale.
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La costruzione di un ipermercato praticamente di fronte alla Fiera e di nuove aree commerciali negli ex
Magazzini Generali, al netto dei nuovi centri commerciali che si stanno realizzando sempre sul
medesimo asse di penetrazione della città, rappresentano un vero e proprio suicidio, che corre il rischio
di compromettere i necessari investimenti per lo sviluppo di una realtà essenziale per la città.
Occorre invece che l’Amministrazione torni a sostenere in maniera equilibrata, ma decisa, il
consolidamento della nuova società perché possa puntare ad ampliare il ruolo di leadership fieristica
nazionale e internazionale, consentendole di mantenere in loco i marchi più prestigiosi (Vinitaly in
primis) e di accrescere il portafoglio delle manifestazioni di primo livello.
Amt
Va trasformata in agenzia per la mobilità con la funzione di stazione appaltante per le attività connesse
alla realizzazione del nuovo mezzo di trasporto di massa filobus e di gestione parcheggi e superfici a
pagamento per la sosta.
Atv
La società che deve organizzare e gestire il Trasporto Pubblico Locale deve:
• proseguire ed accelerare il rinnovo del parco mezzi con l’acquisto di mezzi elettrici e a basse
emissioni;
• provvedere all’installazione di casse automatiche per la vendita di biglietti alle fermate distanti
da tabaccherie o punti vendita;
• garantire la disponibilità di biglietti a costo non maggiorato da acquistare direttamente sul
mezzo;
• potenziare e rendere strutturale il controllo dei titoli di viaggio;
• inserire telecamere sui mezzi a fini della sicurezza anche del personale;
• provvedere a garantire titoli di viaggio gratuiti per gli over 65 nelle ore di morbida.
Veronamercato
Il Comune , socio di maggioranza in quanto possessore del 72% delle azioni della società, dovrà
intervenire per limitare l’uscita dal mercato degli operatori che si sono ridotti in poco più di 10 anni da
85 a 50. Dovrà inoltre intervenire per ridurre il numero degli appartenenti al Consiglio di
Amministrazione per controllare la congruenza degli stipendi del personale, e la scelta di nuove
strategie da parte dell’azienda per un rilancio della sua funzione nella più importante città agricola
d’Europa.
Infrastrutture
È necessario completare rapidamente il tracciato dell’AV/AC e accelerare, anche con un’adeguata
iniziativa di sinergia politica e territoriale, la galleria del Brennero.
Per evitare di cadere in una pericolosa marginalità, è necessario completare rapidamente il tracciato
dell’AV/AC e accelerare, anche con un’adeguata iniziativa di sinergia politica e territoriale, la galleria
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del Brennero, la variante alla statale 12, il completamento della 434 e collegamento della SP6 con le
tangenziali.
Rimaniamo convinti che il progetto di completamento delle tangenziali sia un aspetto da valutare
positivamente in termini di decongestionamento della città dal traffico di attraversamento.
In questo contesto si inserisce anche una doverosa considerazione in ordine alla questione del traforo
delle Torricelle.
Non siamo mai stati aprioristicamente contrari a questa ipotesi, solamente i modi (soluzione progettuale
a una o due canne) e i tempi (crisi che ha comportato riduzioni dei flussi di traffico e conseguenti
sostanziali problemi di tenuta del business plan per i promotori del progetto) rendono oggi difficilmente
attuabile l’operazione.
Vale oggi rivedere la questione a fronte di oggettivi elementi, che portino a valutare un nuovo progetto
sostenibile e a minore impatto, attraverso un nuovo concorso di progettazione con il coinvolgimento di
privati.
È necessario creare un sistema di metropolitana leggera extraurbana, che preveda il collegamento
diretto dell’aeroporto con la Fiera e i parcheggi scambiatori di Verona sud; occorre rivedere in maniera
sensibile il sistema di trasporto pubblico locale coinvolgendo anche le amministrazioni dei comuni
confinanti, potenziando il sistema dei parcheggi scambiatori e costruendo un reticolo efficiente di linee,
da e per questi, collegate con il centro storico e con le aree di maggiore interesse (poli scolastici e aree
ad alta densità di uffici e commerciali). La messa in funzione del filobus, la revisione dei percorsi con
l’aumento di corsie preferenziali ad uso esclusivo e il potenziamento del parco mezzi con veicoli
elettrici e a basso inquinamento potranno fare di Verona una città ecologica ed efficiente.
Riduzione tassazione
È doveroso intervenire sull’addizionale comunale IRPEF.
Intendiamo inoltre proporre una riduzione del 15% dei canoni di IMU, TARI e TASI per aziende e
imprese anche agricole, esercizi commerciali, studi professionali (ad eccezione di banche e società di
servizi finanziari).
Vanno create delle No Tax Area per agevolare investimenti e insediamenti produttivi.
Basta centri commerciali (grandi e medie strutture) all’interno del perimetro cittadino;
Stop agli insediamenti “produttivi” che generano impatto negativo dal punto di vista sociale (sale
scommesse e riconducibili al gioco d’azzardo legalizzato).
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7. SPORT E GRANDI EVENTI SPORTIVI
Verona ha dimostrato negli anni scorsi di avere le carte in regola per poter organizzare, grazie anche e
soprattutto alla collaborazione tra amministrazione comunale, enti territoriali, federazioni locali e
comitati organizzatori, grandi eventi sportivi.
La città è dotata di una serie di impianti di eccellenza ed è uno spettacolare palcoscenico naturale per
eventi sportivi, che possono svolgersi “a cielo aperto”.
A titolo meramente esemplificativo:
i campionati del mondo di pallavolo maschili e femminili, i campionati del mondo di baseball, l’arrivo
in Arena della tappa finale del Giro d’Italia, i test match della Nazionale di rugby, la partita pre-europei
della Nazionale Italiana di calcio, la grande pallanuoto del Settebello, in un passato più lontano la
meravigliosa partita di pallavolo in Arena tra USA e URSS nel 1988, che fu l’involontaria metafora
sportiva di quello che sarebbe successo di lì ad un anno: dal muro della pallavolo a quello abbattuto di
Berlino.
Tutti questi grandi eventi hanno contribuito a promuovere Verona nel mondo, perché
un’organizzazione intelligente di queste manifestazioni permette di far veicolare l’immagine della
nostra città e di portare sul territorio centinaia di migliaia di turisti-sportivi, diventando quindi un
formidabile volano economico.
L’organizzazione di grandi eventi permette anche di accedere a contributi pubblici e privati, che
possono essere utilizzati per migliorare gli impianti esistenti o addirittura per costruirne di nuovi
lasciandoli poi in eredità ai nostri giovani, come è successo, per esempio per la nuova tensostruttura
costruita per i mondiali di pallavolo 2010 ed attualmente utilissima valvola di sfogo per l’utilizzo del
Palasport o per l’adeguamento del diamante del baseball per i mondiali 2009.
Sostegno allo sport di base
Il vero sport, quello che appassiona i nostri giovani è quello che ogni giorno praticano nei campi di
periferia, nelle palestre, con i loro amici nelle squadre amatoriali o in quelle iscritte alle varie
federazioni.
Un movimento che ogni giorno è garantito da centinaia e centinaia di volontari, che permettono ai
nostri ragazzi di poter confrontarsi nelle diverse discipline; un reticolato di associazioni, società
sportive, federazioni che hanno bisogno del supporto dell’amministrazione comunale per poter svolgere
al meglio il loro compito di operatori dello sport.
In che modo l’amministrazione può aiutare queste realtà?
Sicuramente le varie manifestazioni organizzate in questi anni devono essere un patrimonio tutelato da
tutti e valorizzato per la loro funzione sociale fondamentale, per la crescita della nostra città.
L’amministrazione deve essere presente con il proprio supporto logistico, strutturale, impiantistico ed
anche economico.
Deve essere il principale partner di questo mondo fatto di passione e volontariato, pilastro
fondamentale su cui si basa, buona parte dell’organizzazione del sistema sportivo, che contribuisce in
maniera sostanziale ad aumentare l’inclusione e la partecipazione civica.
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Impiantistica sportiva
È di tutta evidenza che, in questo settore, la mission principale di qualsiasi amministrazione comunale è
quella di mettere a disposizione dei propri cittadini impianti sportivi che permettano, nei fatti e non
solo a parole, la pratica sportiva in ambienti accoglienti, salubri, costruiti a misura di diversamente
abili.
La dislocazione degli impianti sul territorio comunale è abbastanza omogenea ed offre molteplici
possibilità di svolgere le varie discipline.
Negli anni scorsi sono stati effettuati numerosi interventi nell’ambito dell’impiantistica sportiva (nuova
tensostruttura al palazzetto dello sport, nuova copertura della piscina Olimpionica da 50 metri al Centro
federale, il palazzetto di Quinto, il recupero dello stadio Aldo Olivieri con il terreno sintetico, il centro
di eccellenza della canoa a Chievo, solo per citarne alcuni) che hanno sicuramente migliorato l’offerta
esistente.
È altrettanto vero, come segnalato da molti cittadini, che tanti impianti sono datati e ciò determina un
urgente piano di interventi di ristrutturazione.
Ben consapevoli delle ristrettezze economiche attuali in cui versano le amministrazioni pubbliche
riteniamo necessario, prima che vengano realizzati nuovi impianti sportivi ed investiti, come
prospettato, oltre 4 Mln di euro per la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport di San Massimo e
la nuova palestra tra Via Bassone e Cà Albera, l’utilizzo di tali risorse per la sistemazione ed il
miglioramento dell’impiantistica sportiva esistente.
Non dimentichiamo poi l’importanza degli oratori e riteniamo quindi che sia di primaria importanza
valorizzare la rete degli impianti sportivi delle parrocchie, contribuendo al loro adeguamento e
allargando così la loro fruibilità da parte dei giovani in un ambiente sano e formativo.
Formazione e crescita attraverso lo sport
La scuola è il luogo ideale per avvicinare i ragazzi e le ragazze al mondo dello sport, per riscoprire
valori come il rispetto, il senso di appartenenza, la lealtà, la competizione.
Le scuole, però, raramente hanno dei programmi di attività fisica che permettano esperienze complete.
Che offerta sportiva troviamo nell’ora di ginnastica? Già nelle scuole primarie bisognerebbe
valorizzare e qualificare l’educazione motoria propedeutica a più discipline sportive favorendo la
“poliedricità”, fin dalla giovane età.
Nei programmi delle scuole medie inferiori e superiori lo spazio dato allo sport non è molto e questo
nonostante venga riconosciuta l’importanza di praticare attività fisica per un buono sviluppo psicofisico
dell’individuo.
Il progetto di promozione alle scuole secondarie dovrebbe essere quello di promuovere lo sport,
attraverso le singole associazioni sportive della città e un momento di formazione e aggiornamento agli
insegnanti.
Tecnici preparati (in affiancamento agli insegnanti referenti della classe) avranno il compito di
avvicinare gli alunni al gesto motorio proprio delle discipline sportive; le Società Sportive potranno
così entrare di diritto nel mondo della Scuola proponendo l’avvicinamento alla disciplina specifica
(importante soprattutto per gli sport “cosiddetti” minori).
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La nostra città ospita la qualificata facoltà di Scienze Motorie, che deve diventare ancora di più
supporto tecnico-formativo, per il mondo dello sport scolastico e non solo.
In questa prospettiva l’amministrazione comunale dovrà avere il ruolo di collante tra le federazioni, le
Società Sportive, la facoltà di scienze Motorie e le Istituzioni Scolastiche, adempiendo così appieno
alla funzione di promuovere l’attività motoria.
Questa sinergia tra diverse istituzioni può essere costruttiva anche per adempiere alla funzione
formativa, in senso stretto, dello sport, attraverso l’interazione anche e soprattutto con le società
professionistiche del territorio, per portare all’interno delle scuole i campioni, che i ragazzi vedono
ogni settimana in video, che possano raccontare la loro esperienza di atleti e diventare esempi positivi.
Lo sport è anche cultura e la nostra città ha una importantissima tradizione sportiva, fatta di grandi
campioni, di grandi personaggi, di grandi storie che devono essere valorizzate, realizzando iniziative
con valenza culturale ed impatto turistico ed economico, come il Museo dello Sport.
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8. I GIOVANI E LA CITTA’
I giovani, rappresentano il nostro futuro. Proprio per questo di giovani, in realtà, abbiamo già
diffusamente parlato nei capitoli precedenti, perché alcune delle scelte che abbiamo proposto, in ambito
culturale, economico, sportivo, sociale sono evidentemente rivolte in primis ai nostri ragazzi e alle
nostre ragazze.
Qui vogliamo aggiungere solo alcune considerazioni.
Prevenzione
Riteniamo che siano sicuramente da potenziare una serie di servizi di supporto (non in sostituzione)
alle famiglie per l’informazione, la prevenzione e la gestione del disagio giovanile (bullismo,
tossicodipendenze, alcolismo, ludopatie, abbandono scolastico, ecc.), che possono offrire un aiuto
concreto nel capire e intervenire al meglio in situazioni a rischio.
In questo contesto è necessaria anche una stretta collaborazione con le istituzioni scolastiche ed
universitarie e sociosanitarie, perché queste attività vengano programmate, gestite e comunicate con
forme e linguaggi adeguati al pubblico cui intendono rivolgersi, ovvero i giovani.
Ingresso nel mondo del lavoro
Oggi la situazione socio economica è totalmente sfavorevole agli under 30. I dati sono impietosi: calo
demografico, disoccupazione giovanile, difficoltà a mantenersi e a formare una famiglia, ad avere figli,
stanno generando nuovi fenomeni, che non possono non preoccuparci.
Tra tutti, il più significativo è quello che riguarda il numero sempre maggiore di ragazze e ragazzi che
decidono di lasciare l’Italia per cercare maggiori opportunità di studio, lavorative e di vita all’estero.
Il rischio, concreto, che corriamo è la perdita insostituibile di un capitale umano che porterà ad
impoverire ulteriormente la nostra società.
È quindi necessario potenziare una serie di servizi ed attivare delle politiche di sostegno a favore delle
famiglie come già richiamato nei capitoli precedenti.
Sviluppare in maniera adeguata servizi di orientamento allo studio e al lavoro, attivando ogni sinergia
possibile tra mondo della scuola e delle aziende per creare un processo virtuoso che favorisca
l’ingresso dei giovani nel mondo delle professioni.
In quest’ottica, proponiamo la creazione di uno sportello dove professionisti, ordini professionali,
associazioni di categoria, in collaborazione e convenzione con il Comune, diano gratuitamente
supporto a chi si affaccia al mondo del lavoro, aiutandolo nell’apertura di uno studio, anziché
nell’avviamento di un’impresa, abbattendo così i costi iniziali di inizio attività (consulenze legali,
fiscali, tecniche ecc.), dando alla stesso tempo il segnale di una forte presenza della pubblica
amministrazione locale al fianco di giovani intraprendenti, che vogliano costruire la Verona del
domani.
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Occorre altresì favorire la creatività, la passione e lo spirito imprenditoriale sostenendo le start up e
creando degli incubatori di impresa che possano, sulla scorta di esempi eccellenti come H-farm
produrre effetti positivi sotto il profilo economico e culturale.
Giovani tra creatività e divertimento
I giovani sono sinonimo di vitalità e creatività. Un’Amministrazione non può e non deve controllarne
ogni azione, ma deve essere in grado di garantire la disponibilità di strutture e luoghi nei quartieri, dove
sia possibile svolgere attività musicali, ricreative, espressive a 360 gradi e senza vincoli, che non siano
il rispetto del decoro e del patrimonio cittadino.
Anche il puro divertimento e lo stare assieme per socializzare devono poter trovare un contesto nel
quale questa combinazione possa esprimersi senza recare il minimo danno ai nostri ragazzi e ai
residenti, che spesso e non sempre a torto entrano in conflitto per problemi di convivenza legati a
rumori e comportamenti sopra le righe.
Proponiamo quindi di creare, come in moltissime città in Europa, una zona che possa essere definita
una cittadella del divertimento, dove concentrare locali e attività che consentano di limitare al minimo
questioni legate al disturbo e al traffico.
Occorre che quest’area sia dotata di un servizio adeguato di trasporto che limiti al minimo l’uso di
mezzi privati, di un altrettanto adeguato servizio di sorveglianza che regoli in maniera discreta ed
efficace la sicurezza e il rispetto delle norme, di un servizio di informazione sui corretti stili vita e di
prevenzione per il rischio legato all’assunzione di stupefacenti, all’abuso di alcol.
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9. PERIFERIE
Occorre sviluppare e rinforzare i legami sociali, promuovendo una miglior coesione e stimolando la
partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini.
Siamo convinti che attraverso una valorizzazione identitaria, i nostri quartieri possano e debbano
diventare a loro volta “centro storico” attraverso:
• la rivitalizzazione delle tradizioni locali;
• la creazione e il potenziamento di momenti partecipativi di tipo ricreativo, sportivo e culturale;
• la riqualificazione delle aree dismesse in coordinamento con gli ordini professionali;
• il recupero e una nuova fruibilità delle aree verdi creando punti ristoro;
• la creazione di nuove formule partecipative e di collaborazione con le associazioni territoriali
per la gestione e fruizione pubblica di beni demaniali e di aree pubbliche in stato di abbandono.
L’amministrazione deve creare poli atti a semplificare la logistica organizzativa degli eventi nelle
periferie e proporre che i promotori si impegnino ad abbinare agli stessi raccolte di fondi per finanziare
un’opera od un servizio per il quartiere ritenuto importante dai cittadini.
Si devono promuovere calendari di giornate di sensibilizzazione dedicate agli anziani, inerenti
problematiche comuni ma sempre presenti nella loro vita come, ad esempio, conferenze su come
difendersi in caso di richieste di denaro o di accesso di estranei alla propria casa, utilizzo dei
medicinali, alimentazione, incontri intergenerazionali per far crescere il senso di appartenenza nei
nostri giovani.
È necessario sviluppare la progettazione e realizzazione di spazi idonei per gli animali.
Gli animali rappresentano un bene da salvaguardare e rispettare tutelando la loro sicurezza e
combattendo il randagismo.
È assai significativo che un veronese su tre possieda un animale domestico; fondamentale sarà quindi
una corretta campagna di sensibilizzazione e di educazione nel rispetto del rapporto tra uomo e
animale.
Quartiere significa per noi comunità, un insieme di rapporti umani, vite che si incontrano, scontrano ma
che devono rispettarsi. Vogliamo trasformare ciò che oggi è disagio in una risorsa fondamentale da cui
ripartire: donne uomini di tutte le età, saranno i protagonisti insieme a noi, di una rinascita, di un
risveglio dell’appartenenza, di una riscrittura della storia del loro quartiere pensando non all’oggi e
nemmeno a domani, ma una veduta più ampia che vogliamo costruire per i nostri figli.
Diversamente abili o no devono avere una facile accessibilità ad ogni negozio, ufficio, chiesa, giardino
pubblico, scuola per vivere appieno il proprio quartiere.
Rendere la città più vissuta, partecipata e ricca di iniziative, in una parola policentrica, significa
ampliare l’offerta di momenti comunitari che aumentino il senso di appartenenza dei nostri cittadini a
Verona e offrano opportunità ai turisti di ampliare tempi e modi delle loro presenze.
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10. LA CITTA’ SICURA
L’ordine pubblico e la Sicurezza sono tematiche che dovranno essere affrontate con la massima
determinazione affinché si possa ritornare ad avere una città dove i cittadini si sentano sicuri a casa
loro; dove camminare, passeggiare, recarsi al lavoro non deve essere motivo di preoccupazione.
Occorre restituire agli abitanti dei quartieri il piacere di godere della propria città in qualsiasi ora del
giorno e della notte. La mancanza di sicurezza, infatti, spinge le persone a rivedere le proprie abitudini,
privilegiando uno stile di vita improntato al privato piuttosto che aprirsi alle relazioni sociali, fonte di
ricchezza sociale, culturale e morale.
La mancanza di sicurezza, molto spesso spinge le persone ad avere reazioni irrazionali alimentando la
sfiducia verso le istituzioni. Insicurezza significa accrescere la paura nelle persone più vulnerabili:
anziani, donne bambini e coloro che economicamente sono in difficoltà.
Si dovrà rispolverare il grado di “tolleranza zero” su tutti i fronti della criminalità: dallo spaccio ai reati
cosiddetti minori, che poi tanto minori non sono, visto il danno sociale, morale e psicologico che
producono in coloro che li subiscono.
Sarà essenziale intervenire con rapidità ed energia in quartieri che ormai stanno sfuggendo anche al
controllo delle forze dell’ordine. Aree verdi e giardini, preda oggi di sbandati, spacciatori e
malintenzionati dovranno essere restituiti ai Veronesi.
Tolleranza zero e legittima difesa in casa propria, intendendo per “legittima difesa” che ogni atto del
cittadino diretto a respingere attentati all’incolumità personale e dei propri familiari ed a difendere le
proprie cose più care (ricordi, gioielli di famiglia, ecc.) custodite all’interno del perimetro della propria
casa, deve godere della causa della giustificazione. Una gestione del territorio in collaborazione con le
forze dell’ordine per intensificare i controlli notturni atti a scongiurare l’odioso fenomeno dei furti in
appartamento. La signora che ha subito uno scippo, l’anziano vittima di una truffa e tutti coloro che
hanno subito un furto in casa sanno bene cosa vuol dire proprietà violata, ma prima ancora dignità
calpestata.
La sicurezza passa anche attraverso un’adeguata attività di riqualificazione urbanistica delle aree
degradate ed una costante manutenzione delle aree verdi unitamente alla tutela dei parchi.
Il coinvolgimento della Protezione Civile o di cittadini volontari potrebbe garantire la qualità della vita
in tali spazi e contemporaneamente essere un’azione di controllo del territorio.
Un capitolo a parte merita la questione legata all’afflusso indiscriminato e senza controllo di
extracomunitari, che una scellerata politica governativa sta scaricando sulle comunità locali.
Siamo nettamente contrari ad una invasione di clandestini travestiti da richiedenti asilo che vengono
abbandonati sul territorio, senza alcuna prospettiva e senza il minimo rispetto per le comunità costrette
ad un’accoglienza, che sembra costruita appositamente per generare attriti e focolai di tensione.
Vogliamo che il Sindaco della città, in quanto primo responsabile della comunità che amministra,
debba poter decidere se e chi accogliere senza imposizioni esterne.
Siamo ovviamente disponibili all’accoglienza di coloro che sono realmente provenienti da zone di
guerra, siano in possesso dello status di rifugiati e abbiano un’identità certa.
Esprimiamo forte contrarietà alla partecipazione di Verona allo SPAR.
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Parte rilevante degli sforzi legati al recupero delle aree periferiche sarà quindi quello di potenziare il
livello della sicurezza reale e percepita che dovrà avvenire attraverso:
• maggiore visibilità e presenza del personale in divisa (anche dell’esercito);
• migliore presidio del territorio attraverso la presenza di postazioni fisse e di pattugliamenti
congiunti;
• installazione di sistemi di controllo (telecamere) e di contatto (colonnine SOS) in maniera
diffusa, sfruttando le infrastrutture informatiche e tecnologiche della Smart City;
• stop al flusso indiscriminato di migranti;
• restituzione ai cittadini di giardini e aree occupate da bivacchi di nullafacenti;
• repressione delle attività di spaccio e prostituzione che rendono alcune zone off limit per i
residenti;
• aumento dei controlli di polizia amministrativa negli esercizi pubblici a rischio e nelle
abitazioni;
• revisione dei regolamenti di settore (commercio ed edilizio) per una migliore possibilità diretta
di interventi;
• contrasto permanente alla prostituzione e alle forme di sfruttamento delle persone immigrate a
fini sessuali, coinvolgimento di associazioni che operano da anni con progetti e interventi per
debellare il fenomeno.
Va affermato in maniera più incisiva, pur con gli evidenti, anacronistici ed oggettivi limiti normativi, il
ruolo del sindaco in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica perché quanto da lui
riportato in questa sede sia reso effettivamente operativo anche per e dalle forze dell’ordine.
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11. LA CITTA’ EFFICIENTE
A fronte di questa prospettiva si rende necessario anche un adeguamento dell’attuale sistema di
decentramento amministrativo che mostra ormai evidenti tutti i segni di usura di un modello diventato
sempre meno efficace anche nelle più banali attività di ordinaria amministrazione.
La definizione degli ambiti territoriali consente di ridurre i centri di costo e le spese fisse, di
razionalizzare gli ambienti di lavoro e gli organici in relazione alle funzioni da svolgere, di liberare
spazi e strutture da destinare ad altro.
A ciò dovrà corrispondere un potenziamento e una diffusione capillare dei servizi al cittadino (come ad
esempio il rilascio di certificati) e delle attività informative secondo il modello di Smart City già
illustrato.
Le funzioni amministrative vanno ridotte e rese di competenza esclusiva.
È inutile mantenere in piedi tanti mini comuni privi di risorse e di poteri decisionali vincolanti per
l’amministrazione centrale, quali sono le attuali Circoscrizioni.
Servono pochi poteri, ma reali e risorse adeguate da gestire in via esclusiva, in un’ottica di
complementarietà con la programmazione del Comune.
È di tutta evidenza poi, che anche i criteri e la definizione della rappresentanza e delle modalità di
elezione dei nuovi ambiti dovranno essere oggetto di profonda revisione.
Su questi argomenti siamo intenzionati ad aprire un confronto con tutti per poter finalmente approvare
un nuovo progetto di riforma delle Circoscrizioni.
Solo così riusciremo a ritrasformare le nostre periferie in luoghi di vita, spazi di benessere e cultura,
d’incontro, in tanti piccoli centri città con pari dignità, attrattiva e vivibilità di una città bella, moderna
ed accogliente come deve essere la nostra Verona.
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12. VERONA AGRICOLA
La zona agricola di Verona è parte integrante della periferia della città. Cominciano qui le piantagioni
di vigne, gli orti e le coltivazioni di frutta. Verona è stata scelta dai romani come luogo ideale per il
loro più importante accampamento a ridosso dell’Europa vi stazionavano tutto il tempo dell’anno
20mila soldati. Questa collocazione garantiva loro una corretta e abbondante alimentazione tutto
l’anno. Verona è la più importante città europea in campo agricolo. Oltre alla presenza delle più
significative associazioni nazionali agricole, le manifestazioni più importanti della Fiera sono rivolte al
mondo dell’agricoltura. Una larga fascia dell’economia della città comprende non solo la produzione
ma anche la trasformazione industriale di prodotti agricoli.
Questo rappresenta un settore particolarmente interessante per l’occupazione ed è in continuo sviluppo.
Nel tempo abbiamo perso alcuni mercati europei di cui eravamo i primi fornitori, perché la più
aggressiva politica agricola della Spagna e dell’Olanda ci ha rimandato al terzo posto nelle
esportazioni.
Verona è sede di grandi compagnie tedesche e francesi della grande distribuzione e possiede un
mercato ortofrutticolo che nei tempi passati è stato il punto di riferimento di tutta la produzione
agricola locale e nazionale.
Dobbiamo intervenire per riprendere le posizioni perdute nel tempo.
Vogliamo che una delle piazze più belle d’Italia, Piazza delle Erbe, torni ad essere la piazza delle erbe
con frutta e verdura e tutti i prodotti tipici della nostra agricoltura (vino olio riso mais ecc.) per dare
massima visibilità a queste eccellenze della nostro territorio.
Per Sboarina sindaco vota Rupiani
Nota : la legge elettorale consente di esprimere 2 preferenze purché di diverso genere. Vota RUPIANI e POLATO